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sabato 30 novembre 2013
venerdì 29 novembre 2013
LETTERA AI SARDI DI CLAUDIO BAGLIONI SULL'UNIONE SARDA DEL 29 NOVEMBRE 2013
In una lettera inviata al quotidiano L'Unione Sarda, Claudio Baglioni
conferma la sua presenza a Cagliari per i concerti del 28 e del 29 dicembre al
Lirico.
"Sarò a Cagliari a fine dicembre. Per dire, semplicemente, "sono qui". E
abbracciare idealmente - insieme a chi sarà in teatro - chi si trova ad
affrontare un presente così duro e un futuro così incerto". Nella stessa lettera
- per la cui lettura integrale si rimanda all'Unione Sarda in edicola - anche la
volontà del cantante di contribuire alle iniziative di solidarietà con gli
incassi dei due concerti.
lunedì 25 novembre 2013
CONVOITOUR 2014 INFO BIGLIETTI PER GLI ISCRITTI AL FANCLUB DI CLAUDIO BAGLIONI
http://www.clabonline.org/dett_news_clab.php?id_news=209
I biglietti per i concerti del tour CONVOI saranno in vendita per gli iscritti al fan club ufficiale (www.clabonline.org) dalle ore 17:00 di giovedì 28 novembre e per tutti dalle ore 17:00 di venerdì 29 novembre online su www.ticketone.it e nei punti vendita abituali”.
CLAUDIO BAGLIONI: “CONVOI” APERTURA NUOVE DATE I biglietti per i concerti del tour CONVOI saranno in vendita per gli iscritti al fan club ufficiale (www.clabonline.org) dalle ore 17:00 di giovedì 28 novembre e per tutti dalle ore 17:00 di venerdì 29 novembre online su www.ticketone.it e nei punti vendita abituali Solo per gli iscritti a Clabonline prevendita dal 28 Novembre 2013, ore 17.00! Solo per gli iscritti al Clab On Line la possibilità di acquistare in anticipo rispetto all`inizio delle vendite al pubblico i biglietti dei CONCERTI . In questa comunicazione cercheremo di darvi tutti i dettagli operativi. La presale vi consentirà di acquistare SOLO ONLINE fino a un massimo di 4 biglietti, a partire dalle ore 17.00 del 29/11/2013 e fino alle ore 16.00 del 29/11/2013. Il circuito di riferimento è www.ticketone.it TICKETS LIMIT PRESALE “Con il CODICE PROMOZIONALE potrai acquistare fino ad un massimo di [4] biglietti per show” Il tuo codice ti dà diritto a MAX [40] BIGLIETTI – MAX [10] TRANSAZIONI NOTA BENE: all’esaurirsi di una delle due condizioni il codice viene bruciato A partire dalle ore 17.00 del 28/11/2013 dovrete effettuare le seguenti operazioni: effettuare il login al sito Clabonline - http://www.clabonline.org entrare nella sezione "Il tuo profilo" http://www.clabonline.org/iltuoprofilo.php. cliccare sul banner "NEW: Richiedi il codice Promo - http://www.clabonline.org/richiedi_codice.php oppure dal link presente nel menù in alto "visibile solo dalle ore 17:00 28/11/2013" cliccare su "Richiedi ora". Comparirà a video il codice associato e ogni volta che si ripeterà la procedura il sistema mostrerà sempre il codice assegnato la prima volta. Conservate questo codice ed accedere al seguente link segreto http://www.ticketone.it/biglietti.html?affiliate=PI2&doc=artistPages%2Ftickets&fun=artist&action=tickets&erid=1022970 Il pagamento online avverrà tramite carta di credito o carta prepagata, secondo modalità standard TicketOne. Il prezzo, ove riferito a Titoli di Ingresso, s`intende inclusivo del diritto di prevendita fissato dall`Organizzatore. Il prezzo in ogni caso non include le commissioni e le spese relative al servizio di vendita online (anche tramite Call Center) prestato da TicketOne. Il processo di acquisto online seguirà i termini e le condizioni definiti da TicketOne e pubblicati sul rispettivo sito web, le modalità e i costi dipendono unicamente dai circuiti di vendita. Nel corso dell`acquisto online dovrete scegliere tra 2 modalità di ritiro dei biglietti: - ritiro presso il luogo dell`evento il giorno del concerto (servizio gratuito) - spedizione a domicilio* con corriere espresso (servizio a pagamento) * i tempi di spedizione dipendono unicamente dai circuiti di vendita Il codice Promo è UNICO, non puo’ essere scambiato o riutilizzato e è valido solo fino allo scadere della prevendita. Una volta esauriti i numeri consentiti di biglietti acquistati il codice diventa INUTILIZZABILE. Per tutta la durata del Clab On Line presale sarà possibile richiedere assistenza per dubbi, informazioni o segnalazioni info@fepgroup.it IMPORTANTE: PER QUESTIONI PURAMENTE TECNICHE, LA PRESALE SARA` DISPONIBILE SOLO ED ESCLUSIVAMENTE PER GLI ISCRITTI CHE RISULTERANNO IN REGOLA PER L’ANNO 2013
I biglietti per i concerti del tour CONVOI saranno in vendita per gli iscritti al fan club ufficiale (www.clabonline.org) dalle ore 17:00 di giovedì 28 novembre e per tutti dalle ore 17:00 di venerdì 29 novembre online su www.ticketone.it e nei punti vendita abituali”.
CLAUDIO BAGLIONI: “CONVOI” APERTURA NUOVE DATE I biglietti per i concerti del tour CONVOI saranno in vendita per gli iscritti al fan club ufficiale (www.clabonline.org) dalle ore 17:00 di giovedì 28 novembre e per tutti dalle ore 17:00 di venerdì 29 novembre online su www.ticketone.it e nei punti vendita abituali Solo per gli iscritti a Clabonline prevendita dal 28 Novembre 2013, ore 17.00! Solo per gli iscritti al Clab On Line la possibilità di acquistare in anticipo rispetto all`inizio delle vendite al pubblico i biglietti dei CONCERTI . In questa comunicazione cercheremo di darvi tutti i dettagli operativi. La presale vi consentirà di acquistare SOLO ONLINE fino a un massimo di 4 biglietti, a partire dalle ore 17.00 del 29/11/2013 e fino alle ore 16.00 del 29/11/2013. Il circuito di riferimento è www.ticketone.it TICKETS LIMIT PRESALE “Con il CODICE PROMOZIONALE potrai acquistare fino ad un massimo di [4] biglietti per show” Il tuo codice ti dà diritto a MAX [40] BIGLIETTI – MAX [10] TRANSAZIONI NOTA BENE: all’esaurirsi di una delle due condizioni il codice viene bruciato A partire dalle ore 17.00 del 28/11/2013 dovrete effettuare le seguenti operazioni: effettuare il login al sito Clabonline - http://www.clabonline.org entrare nella sezione "Il tuo profilo" http://www.clabonline.org/iltuoprofilo.php. cliccare sul banner "NEW: Richiedi il codice Promo - http://www.clabonline.org/richiedi_codice.php oppure dal link presente nel menù in alto "visibile solo dalle ore 17:00 28/11/2013" cliccare su "Richiedi ora". Comparirà a video il codice associato e ogni volta che si ripeterà la procedura il sistema mostrerà sempre il codice assegnato la prima volta. Conservate questo codice ed accedere al seguente link segreto http://www.ticketone.it/biglietti.html?affiliate=PI2&doc=artistPages%2Ftickets&fun=artist&action=tickets&erid=1022970 Il pagamento online avverrà tramite carta di credito o carta prepagata, secondo modalità standard TicketOne. Il prezzo, ove riferito a Titoli di Ingresso, s`intende inclusivo del diritto di prevendita fissato dall`Organizzatore. Il prezzo in ogni caso non include le commissioni e le spese relative al servizio di vendita online (anche tramite Call Center) prestato da TicketOne. Il processo di acquisto online seguirà i termini e le condizioni definiti da TicketOne e pubblicati sul rispettivo sito web, le modalità e i costi dipendono unicamente dai circuiti di vendita. Nel corso dell`acquisto online dovrete scegliere tra 2 modalità di ritiro dei biglietti: - ritiro presso il luogo dell`evento il giorno del concerto (servizio gratuito) - spedizione a domicilio* con corriere espresso (servizio a pagamento) * i tempi di spedizione dipendono unicamente dai circuiti di vendita Il codice Promo è UNICO, non puo’ essere scambiato o riutilizzato e è valido solo fino allo scadere della prevendita. Una volta esauriti i numeri consentiti di biglietti acquistati il codice diventa INUTILIZZABILE. Per tutta la durata del Clab On Line presale sarà possibile richiedere assistenza per dubbi, informazioni o segnalazioni info@fepgroup.it IMPORTANTE: PER QUESTIONI PURAMENTE TECNICHE, LA PRESALE SARA` DISPONIBILE SOLO ED ESCLUSIVAMENTE PER GLI ISCRITTI CHE RISULTERANNO IN REGOLA PER L’ANNO 2013
giovedì 21 novembre 2013
AUDIO INTERVISTA BAGLIONI A RADIO COLONIA RADIO TEDESCA DEL 21 NOVEMBRE 2013
http://www.funkhauseuropa.de/sendungen/radio_colonia/rc_il_tema/2013/11/131121_baglioni_lampedusa_projekt.phtml
AUDIO INTERVISTA BAGLIONI A RADIO COLONIA RADIO TEDESCA DEL 21 NOVEMBRE 2013
AUDIO INTERVISTA BAGLIONI A RADIO COLONIA RADIO TEDESCA DEL 21 NOVEMBRE 2013
DIECI DITA TOUR CAGLIARI INFO SUI BIGLIETTI PER GLI ISCRITTI AL FANS CLUB DI CLAUDIO BAGLIONI
CAGLIARI – TEATRO LIRICO 28 e 29 DICEMBRE 2013 Dopo l`assoluto successo delle
due precedenti tornate, si aprono le prevendite per la terza edizione di quello
che è già un classico della grande musica italiana “Dieci Dita” per la citta di
Cagliari : 28 e 29 dicembre 2013 presso il Teatro Lirico. Claudio Baglioni -
solo sul palcoscenico, con pianoforte, tastiere e chitarre - per una serie di
eccezionali concerti-racconto esclusivi: al Gran Teatro Geox (20, 21 e 22
dicembre m2013)di Padova, all’Auditorium Parco della Musica (25, 26 e 27
dicembre 2013) di Roma, al Teatro Lirico ( 28 e 29 dicembre 2013) di Cagliari e
al Teatro degli Arcimboldi (3 , 4 e 5 gennaio 2014) di Milano. Per ogni concerto
sarà possibile acquistare anche gli esclusivi “biglietti palco”, per vivere dal
centro della scena la magia di un concerto unico, al fianco di uno dei grandi
protagonisti del panorama della musica italiana. Solo per gli iscritti a
Clabonline prevendita dal 21 Novembre , ore 12.00! Solo per gli iscritti al Clab
On Line la possibilità di acquistare in anticipo rispetto all`inizio delle
vendite al pubblico i biglietti dei CONCERTI DI CAGLIARI . In questa
comunicazione cercheremo di darvi tutti i dettagli operativi. La presale vi
consentirà di acquistare SOLO ONLINE fino a un massimo di 4 biglietti, a partire
dalle ore 12.00 del 21/11/2013 e fino alle ore 16.00 del 22/11/2013. Il circuito
di riferimento per Cagliari è www.ticketone.it TICKETS LIMIT PRESALE “Con il
CODICE PROMOZIONALE potrai acquistare fino ad un massimo di [4] biglietti”
Tecnicamente si potrà quindi articolare gli acquisti su + ordini e su + date
fino ad un massimo totale di [4] biglietti. A partire dalle ore 12.00 del
21/11/2013 dovrete effettuare le seguenti operazioni: i. effettuare il login al
sito clabonline - http://www.clabonline.org ii. entrare nella sezione "Il tuo
profilo" http://www.clabonline.org/profilo.phpiii. iii. cliccare sul banner
"NEW: Richiedi il codice Promo Cagliari" -
http://www.clabonline.org/test/richiedi_codice.php oppure dal link presente nel
menù in alto "visibile solo dalle ore 12.00 21/11/2013" cliccare su "Richiedi
ora". Comparirà a video il codice associato e ogni volta che si ripeterà la
procedura il sistema mostrerà sempre il codice assegnato la prima volta.
Conservate questo codice ed accedere al sito
http://www.ticketone.it/biglietti-claudio-baglioni-dieci-dita.html?affiliate=PI2&doc=artistPages%2Ftickets&fun=artist&action=tickets&erid=995940&xtcr=1&xtmc=baglioni
Il pagamento online avverrà tramite carta di credito o carta prepagata, secondo
modalità standard TicketOne. Il prezzo, ove riferito a Titoli di Ingresso,
s`intende inclusivo del diritto di prevendita fissato dall`Organizzatore. Il
prezzo in ogni caso non include le commissioni e le spese relative al servizio
di vendita online (anche tramite Call Center) prestato da TicketOne. Il processo
di acquisto online seguirà i termini e le condizioni definiti da TicketOne e
pubblicati sul rispettivo sito web, le modalità e i costi dipendono unicamente
dai circuiti di vendita. Nel corso dell`acquisto online dovrete scegliere tra 2
modalità di ritiro dei biglietti: - ritiro presso il luogo dell`evento il giorno
del concerto (servizio gratuito) - spedizione a domicilio* con corriere espresso
(servizio a pagamento) * i tempi di spedizione dipendono unicamente dai circuiti
di vendita Il codice Promo è UNICO, non puo’ essere scambiato o riutilizzato e è
valido solo fino allo scadere della prevendita. Una volta esauriti i numeri
consentiti di biglietti acquistati il codice diventa INUTILIZZABILE. Per tutta
la durata del Clab On Line presale sarà possibile richiedere assistenza per
dubbi, informazioni o segnalazioni info@fepgroup.it IMPORTANTE: PER QUESTIONI
PURAMENTE TECNICHE, LA PRESALE SARA` DISPONIBILE SOLO ED ESCLUSIVAMENTE PER GLI
ISCRITTI CHE RISULTERANNO IN REGOLA PER L’ANNO 2013
ANSA SUI TOUR DI CLAUDIO BAGLIONI
MUSICA: BAGLIONI, CONVOILIVE E DIECIDITA TOUR
FINO A MAGGIO
TRE
FASI TRA TEATRI E PALASPORT, FINALE A SORPRESA – (ANSA) - ROMA, 20 NOV
Claudio Baglioni torna ad esibirsi dal vivo,
con un progetto in tre fasi, ispirato al nuovo album di inediti ConVoiLive. Un
progetto che - dalle prossime vacanze di Natale 2013 fino all'estate 2014 -
vedrà il cantautore impegnato in recital e concerti dal vivo, nei teatri e nei
palasport delle principali città italiane e che si concluderà con un percorso
finale a sorpresa. Denominatore comune delle tre fasi sarà il rapporto stretto e
diretto con il pubblico. Il via da Padova il 20 dicembre. Baglioni torna con
DieciDita, un recital teatrale lo vede Baglioni solo sul palco - pianoforte,
chitarra e voce - nella triplice veste di autore, interprete e narratore. Più di
tre ore di musica, per il one man show giunto alla terza edizione e che si
trasforma in progetto itinerante: dopo Padova (20, 21 e 22 dicembre) sarà la
volta di Roma (25, 26 e 27 dicembre), Cagliari (28 e 29 dicembre) e Milano (il
3, 4 e 5 gennaio). I biglietti per Padova, Roma e Milano sono già in vendita
su www.ticketone.it e nei punti vendita abituali. La prevendita
per le date di Cagliari saranno aperte dalle 17 di venerdì 22 novembre. La
seconda fase ConVoi di questo progetto live in progress proseguirà, nei
palasport, trasformati in arene che ospiteranno uno spettacolo
multidisciplinare. Il tour partirà giovedì 27 febbraio da Rieti e si concluderà
a maggio. Oltre a tutti i più grandi successi del suo straordinario repertorio,
Baglioni eseguirà - per la prima volta in versione live, accompagnato da un
supergruppo di otto polistrumentisti - i brani del nuovo album "ConVoi".
Biglietti in vendita dal 28 novembre.
mercoledì 20 novembre 2013
DIECI DITA TOUR 2013-2014 CONVOITOUR 2014 NEWS SUI BIGLIETTI
CLAUDIO BAGLIONI:
“DIECIDITA e CONVOI”
TEATRI
E PALASPORT
PER
UNA STRAORDINARIA STAGIONE
DI
GRANDI APPUNTAMENTI LIVE
Una nuova dimensione del dialogo artista-pubblico, in un crescendo di intensità e
profondità, per una straordinaria stagione di grandi appuntamenti dal vivo.
È questo il senso di un progetto in tre fasi, ConVoiLive, ispirato al nuovo album di
inediti – il primo dal 2003 – di Claudio
Baglioni.
Un progetto che - dalle prossime vacanze di Natale 2013
fino all'estate 2014 – vedrà Baglioni
impegnato in una serie di recital e concerti dal vivo, nei teatri
e nei palasport delle principali città italiane e che si concluderà con
un percorso finale a sorpresa,
riguardo al quale, al momento, non trapela ancora alcun dettaglio.
Denominatore comune di queste tre fasi live, insieme alla
proposta di novità tecniche e logistiche, è il rapporto sempre più stretto e
diretto tra uno dei più grandi protagonisti della musica italiana e quanti
amano l'energia e la poetica di una voce che non ha eguali e le emozioni forti
di un repertorio straordinario, costellato di grandi successi indimenticabili e
senza tempo.
Si comincia (Padova, venerdì 20 dicembre 2013) con DIECIDITA, un recital teatrale
che vede Baglioni solo sul palco – pianoforte, chitarra e voce - nella triplice
veste di autore, interprete e narratore. Più di tre ore di one man show, in
una formula che ha fatto registrare un'impressionante serie di sold-out consecutivi
sia nella prima (2011), che nella seconda edizione (2012).
Giunto alla terza edizione, DieciDita
si trasforma in progetto itinerante. All'Auditorium Parco
della Musica di Roma – dove il progetto è nato e dove Baglioni si
esibirà il 25, 26 e 27 dicembre prossimi - e al Teatro degli Arcimboldi di
Milano - che aveva arricchito il calendario dell'edizione 2012 e che
ospiterà Baglioni il 3, 4 e 5 gennaio 2014 - si affiancheranno, infatti, il Gran
Teatro Geox di Padova (20, 21 e 22 dicembre) e il Teatro Lirico di Cagliari
(28 e 29 dicembre).
Radio partner di DieciDita è Radio Italia.
I biglietti
per assistere ai recital DIECIDITA di
Padova, Roma e Milano sono già
in vendita su www.ticketone.it e nei punti vendita abituali.
I
biglietti per le date di Cagliari saranno in vendita per gli iscritti al fan
club ufficiale (www.clabonline.org) dalle ore 12 di giovedì 21 novembre fino
alle ore 16 di venerdì 22 novembre e per tutti dalle ore 17 di venerdì 22 novembre online su www.ticketone.it e nei punti vendita abituali.
La seconda fase CONVOI di questo progetto live in progress proseguirà, nei
palasport, trasformati in arene che ospiteranno, in una vasta area centrale,
uno spettacolo multidisciplinare, nel solco dei grandi e innovativi show che
l'artista, primo al mondo, ha presentato dal 1990. Il tour partirà giovedì 27
febbraio 2014 e si concluderà agli inizi della prossima estate, dopo aver
toccato le principali città italiane.
Oltre a tutti i più grandi successi del suo straordinario
repertorio, Baglioni eseguirà - per la prima volta in versione live,
accompagnato da un supergruppo di otto polistrumentisti – i brani del nuovo
album “ConVoi”, attualmente ai vertici delle classifica italiana dei cd
più venduti.
I
biglietti per i concerti del tour CONVOI
saranno in vendita per gli iscritti al fan club ufficiale (www.clabonline.org) dalle ore 12 di martedì
26 novembre fino alle ore 16 di giovedì 28 novembre e per tutti dalle ore 17 di giovedì 28 novembre online
su www.ticketone.it e nei punti vendita abituali.
Di seguito, il
calendario del Tour CONVOI
Febbraio
2014
27
RIETI PALA SOJOURNER
Marzo
2014
1
PESCARA PALA GIOVANNI PAOLO II
2
PESCARA PALA GIOVANNI PAOLO II
4
CASERTA PALA MAGGIO’
5
CASERTA PALA MAGGIO’
8 BARI
PALA FLORIO
9 BARI
PALA FLORIO
11
ACIREALE (CT) PALASPORT
12
ACIREALE (CT) PALASPORT
15
EBOLI (SA) PALA SELE
18 ROMA
PALA LOTTOMATICA
19 ROMA
PALA LOTTOMATICA
24
PERUGIA PALA EVANGELISTI
26
TORINO PALA OLIMPICO
27
TORINO PALA OLIMPICO
29
BOLOGNA UNIPOL ARENA
31
FIRENZE NELSON MANDELA FORUM
Aprile
2014
1
FIRENZE NELSON MANDELA FORUM
3
PADOVA PALA FABRIS
4
PADOVA PALA FABRIS
8
VARESE PALA WHIRLPOOL
12
LIVORNO MODIGLIANI FORUM
15
GENOVA 105 STADIUM
18
MONTICHIARI (BS) PALA GEORGE
Maggio 2014
2
ANCONA PALA ROSSINI
3
RIMINI 105 STADIUM
6
MILANO MEDIOLANUM FORUM
7
MILANO MEDIOLANUM FORUM
Ufficio Stampa
Goigest
02 202334
TESTO Intervista Claudio Baglioni su Panorama dal 14 novembre 2013
http://cultura.panorama.it/Claudio-Baglioni-50-anni-intervista
di Gianni Poglio
"Per gli amici sono un TomTom vivente, quello a cui si telefona a qualsiasi ora per una dritta sul tragitto più breve o la strada meno trafficata. Chi mi conosce bene sa che distanze e percorsi non hanno più segreti per me. Ho battuto l’Italia palmo a palmo trasformando qualunque spazio in un palcoscenico: balconi, autobus, stazioni della metropolitana, camion, piazze, marciapiedi, teatri lirici, stadi e palasport. Una vita nomade, ma meravigliosa". Parola di Claudio Baglioni.Una vita in tour.
"Gran bella parola. Nella mia testa evoca l’immagine di uno sconfinato parco divertimenti e tanti amici con cui giocare senza annoiarsi mai".
Le nuove date dei suoi concerti arrivano esattamente dopo 50 anni di palco. Che cosa ricorda della prima volta?
"Il luogo, Piazza San Felice da Cantalice a Centocelle, e il brano, Ogni volta di Paul Anka. Mi ero iscritto a un concorso canoro per emulare due amichetti di condominio. I miei non sapevano come gestire la cosa perché non avevano alcuna inclinazione musicale. Ho passato tre giorni a fare prove davanti allo specchio di mia madre. Il colpo di teatro era un movimento a scatto della gamba. In famiglia eravamo convinti che Anka si chiamasse così per il suo modo di ancheggiare. Ovviamente non era vero".
Les Images è invece il nome della sua prima band.
"Era un complessino beat amatoriale. Negli anni Sessanta, in ogni condominio di periferia c’era un gruppo beat. Il nostro aveva una formazione singolare: suonavamo tutti la chitarra. Sapevamo bene che chitarristi e batteristi erano i più gettonati tra le ragazze. Diciamolo pure: non eravamo spinti dal sacro fuoco dell’arte. Una volta ci affacciammo dal balcone di casa mia a Centocelle e suonammo tutti e sette la chitarra. Volevamo fermare il mondo con quell’esibizione, ma in realtà non fermammo proprio nessuno. Alcuni del gruppo si erano addirittura lisciati i capelli sull’asse con il ferro da stiro per apparire più affascinanti. Ma non servì a nulla. Sette o otto anni fa sono tornato su quel balcone per uno show improvvisato, un tuffo nella memoria. Quando si sono spalancate le finestre e sotto c’era una folla, ho avuto la percezione reale di quanto fosse cambiato tutto. Ripercorrere le strade che hanno segnato la vita ha un sapore agrodolce, è un viaggio nel participio passato, in quello che è stato e non tornerà più".
La sua è una storia di canzoni d’amore, di buoni sentimenti e testi popolari. Tutto questo, negli anni successivi al 1968, veniva bollato come qualunquista e reazionario. Se l’è mai vista brutta?
Un po’ di ostracismo c’è stato. A quei tempi era un handicap non ragionare per estremi. Non sono mai stato uno che cercava lo scontro con la polizia, anche perché mio padre era un carabiniere e io in ogni divisa vedevo qualcosa di familiare. Avere posizioni moderate e non omologate mi portava a fare il mediatore nelle assemblee studentesche o durante le occupazioni e gli scioperi. Risultato: mi odiavano praticamente tutti. Una volta, venni assalito due volte nel giro di pochi minuti. Prima mi bloccarono i maoisti, poi i missini. Spintoni, minacce e altre galanterie. Come artista, ho subito volantinaggi: «Stasera ti daremo un centinaio di legnate, veniamo a riprenderci la musica che è nostra». Ecco, il tenore dei messaggi era questo.
Prima del successo di Questo piccolo grande amore nel 1972 c’è una parentesi polacca fatta di concerti sold out e ragazze in delirio davanti ai camerini.
"In Italia ero un perfetto sconosciuto, in Polonia e Cecoslovacchia un idolo delle folle con le groupie al seguito. Fu un trionfo inaspettato e un’esperienza surreale al tempo stesso. Ogni pomeriggio, durante le prove nei teatri, c’erano cinque funzionari di partito con tanto di impermeabile seduti in platea. Dovevano valutare se i testi delle mie canzoni avevano contenuti ostili alla rivoluzione. Capirai... Sembrava la scena di un film sulla Guerra Fredda. A Varsavia ho anche rimediato una figuraccia epocale. Salgo sul palco senza guardare attentamente il pubblico. Dopo un paio di brani, dico: «Questa canzone è dedicata alle bellissime ragazze polacche». Nessuna reazione. Penso a un problema di pronuncia e ripeto la ruffianata due o tre volte. Niente. A un certo punto qualcuno mi fa cenno di piantarla. E, finalmente, intuisco il senso di quel silenzio: in sala c’erano solo i soldati di una guarnigione che erano stati invitati allo show".
A metà anni Settanta, in piena Baglioni-mania, lei e Francesco De Gregori, vi date appuntamento in Piazza del Pantheon, a Roma, per uno show improvvisato. Un flop. Corretto?
"Sì. Eravamo convinti di fermare il mondo in quanto volti noti. E, invece, della nostra presenza non si accorse nessuno. Un gruppetto di turisti giapponesi lanciò quattrocento lire nella custodia della chitarra. Quella fu l’unica reazione. Ci eravamo fatti il film di essere sottratti all’abbraccio dei fan dalla polizia. Al contrario, la gente ci passava di fianco nella più completa indifferenza. Nemmeno uno che dicesse «Ma io questi due credo di averli già visti»".
Su quel che successe in Piazza del Pantheon la sua versione e quella di Gregori divergono.
"Lui racconta che io ci sono rimasto malissimo perché ero quello più sensibile e romantico. Io invece sostengo che a rimanere sconvolto da quell’episodio fu lui perché da sempre molto più vanitoso di me".
Camion, autobus, balconi e concerti di strada: la sua carriera è costellata da esibizioni informali e a sorpresa. Perché lo fa?
"Queste sfide, che mi sono sempre procurato da solo, sono salutari. Il senso è quello di ridimensionarsi, di tornare con i piedi sulla terra. Sa, in questo mestiere, quando si iniziano a benedire le folle significa che nella testa si è rotto qualcosa. Ed è ora di intervenire".
Negli anni Ottanta gli stadi italiani si riempiono per i suoi show. Milioni di fan e una sfida impossibile: suonare tutti gli strumenti da solo.
"Le folle del tour denominato Alè-oo furono impressionanti. Avevo le vertigini, a un certo punto fu come andare fuori strada. Quattro anni più tardi, nel 1986, feci una pazzia: suonare negl stadi da solo. Manovravo una serie di strumenti collegati tra loro come un’orchestra virtuale. Uno stress pazzesco: del concerto di San Siro con centomila persone ricordo solo l’inizio e la fine. Nulla di quel che è successo in mezzo. Ero in trance".
A turbare il periodo d’oro arriva nel 1988 la contestazione allo stadio di Torino durante lo show organizzato da Amnesty International.
"Venti minuti di fischi e insulti. Venivano dalla fazione rock, molti erano fan di Bruce Springsteen. Il bello è che mi era stato chiesto di partecipare per spingere un po’ le vendite dei biglietti che non erano esaltanti. Accettai e finì così. Al momento reagii bene, ma nei tre mesi successivi fu durissima. Ricordo che un giorno dissi tra me e me «Oddio, è finita». Non era così".
Tutti gli artisti, anche i meno inclini alla trasgressione, descrivono i tour come un momento di sospensione della realtà, uno stacco totale dal mondo e dai suoi ritmi. Come si concilia questo con la vita familiare e quella di tutti i giorni?
"Non si rientra mai subito nella realtà. Io non ho un approccio bohemienne o spericolato, ma quando finisce un concerto è impossibile spegnersi. Se, come me, sei uno di quegli artisti che come unica droga si concede l’adrenalina, non vai a comunque a dormire prima delle 7 del mattino. Dopo uno show sei una bomba e, quando sei al massimo della luce, vorresti non spegnerti mai. In quei momenti sembra che il mondo sia un posto bellissimo dove stare. E così, quando rientri a casa c’è inevitabilmente il rincoglionimento, perché ti senti inutile come il soldato che torna dalla guerra che non ha più un mestiere, un’identità. Ecco, il problema è smettere".
Il titolo del suo ultimo album, Con voi, ha il sapore di un tributo a cinquant’anni di storia condivisa. Con quelli che hanno lavorato con lei ma anche con i fan che hanno reso tutto questo possibile.
Quando si inizia a intravedere un’idea di finale, dell’ultima parte di una storia, si fanno un po’ di conti. La mia è una storia inesorabilmente intrecciata a quelle di migliaia di vite che sono transitate nell’orbita Baglioni. E non parlo solo dei miei collaboratori, ma anche di quelle persone che a sessanta o settant’anni sono ancora lì a cantare e a saltare su una gradinata. Quando li osservo dal palco divento tutto cuore.
Qual è il momento della sua vita in the road che non dimenticherà mai, il ricordo più intenso ed emozionante?
Le due ore successive al concerto all’Arsenale di Venezia nel 1982. Tornai in camerino dopo un trionfo e senza dire nulla al mio staff me ne andai da solo per le calli. Sempre a Venezia, nel 1969, ero stato escluso malamente da un concorso. Mi ero piazzato ultimo. Uscii dall’albergo a pezzi e iniziai a camminare distrutto sotto la pioggia. Pensai pure di buttarmi nei canali. Tredici anni dopo, volevo godermi, da solo come allora, il dolce sapore della rivincita: è stato bellissimo.
lunedì 18 novembre 2013
INTERVISTA BAGLIONI IL FATTO QUOTIDIANO DEL 18 NOVEMBRE 2013
Intervista di Claudio Baglioni a Il Fatto Quotidiano in edicola oggi, lunedì
18 novembre.
http://mentiinformatiche.com/2013/11/claudio-baglioni-e-un-artista-di-62-anni-con-una-carriera-di-45-un-disco-appena-uscito-e-un-tour-lungo-tutto-il-2014.html
di Silvia D’Onghia Una terrazza sul Cupolone. Stormi di storni. L’orizzonte di Roma è velato da un tramonto autunnale. C’è qualche nuvola in lontananza. “Quello che vedi oggi domani non sarà più. È per questo che, appena ho tempo, mi siedo qui. Non per fare la maglia o fumare la pipa come si addice a uno della mia età, ma per ammirare la bellezza. Peccato non si possa vivere di sola bellezza”. Claudio Baglioni è un signore di 62 anni, 18 album di inediti, 9 dal vivo, 8 antologici, 10 dischi d’oro e 4 di platino, 31 tour tra Italia e resto del mondo, centinaia di migliaia di persone radunate in 40 e passa anni di carriera. E pensare che alla Rca la davano per perdente… Il primo fu l’allora direttore artistico, Ettore Zeppegno. Lo scrisse a pennarello sulla lacca di un provino fatto nel 1967, che lui ascoltò nel ’68: “Tanto questo non farà mai niente”. Tre anni dopo, alla consegna del master di Questo piccolo grande amore, il direttore subentrato, Riccardo Michelini, bollò il singolo: “È una buona facciata B”. Lavorammo per sette giorni per cercare una canzone più efficace di quella. Ma non ci riuscì. Grazie al cielo. E invece, 45 anni dopo, è ancora qui. Il 22 ottobre ha presentato il suo ultimo disco di inediti, “Con Voi ”, che da maggio era stato pubblicato canzone dopo canzone su iTunes, e non passa giorno in cui non firmi autografi in ogni città. Se lo aspettava? No. Anche per la lettura delle vicende artistiche e professionali di altri miei colleghi. Sarà per una questione geometrica, ma c’è una curva nella storia di chiunque, un diagramma per il quale sai che, arrivati a un certo punto, la salita è impossibile e il mantenimento sulla stessa quota è molto difficile. Uno si abbandona a una dolce ridiscesa verso le pianure. Quindi questa attenzione è una fantastica sorpresa. Immaginando il titolo di questo album, un po’ autoriferito e vagamente ruffiano, mi ero detto: se arriverò al completamento, vorrei confrontarmi con i destinatari di questo lavoro. Il bagno di folla è rigenerante, ma io vorrei riconoscere a queste persone la loro scelta, il loro sacrificio, il loro affetto. Ed è una reazione per me inconsueta: al tempo di “Oltre” (1990) io scappai, non avevo più la voglia di esserci. Sono le situazioni in cui pensi che quello che conta è solo quello che hai fatto, che qualsiasi cosa tu aggiunga rischia di diventare una banalizzazione. Anche perchè, in fondo, lei è un timido… Prima di diventare quello che sono, ero quello che non veniva mai notato. Da ragazzo, alle feste, se anche mi avessero messo accanto una freccia luminosa con la scritta ‘Claudio è qui’, non mi si sarebbe filato nessuno.
Faccio un mestiere per il quale non sono geneticamente predisposto. Però ora sento il dovere di rappresentare quello che ho fatto. E allora, pur amando la penombra, esco un po’ di più allo scoperto. La sua biografia è piena di numeri primi: suo il primo concerto ad essere trasmesso in diretta tv, è stato il primo artista italiano a fare un tour negli stadi e il primo a fare il remake di un proprio disco, oggi il primo a pubblicare un intero album su iTunes. La fa sentire solo, essere un numero primo? È straordinario, perché vuol dire che sei vivente, vivace, hai un che d’irrequieto dentro. Ma è una propria regola di ingaggio, ti senti investito della sindrome da primogenitura. Se una volta ti riesce di tirare fuori dal cilindro un coniglio, poi devi tirare fuori una mucca e poi un elefante, e però il cilindro è sempre quello. E poi a citare i propri precedenti, si finisce per fare la figura del reduce e dell’“ai tempi miei”. La vertigine è affacciarsi sulla contemporaneità. A differenza di “Oltre”, che era un progetto finito, “Con Voi ” è un “convoglio”, traduzione dell’inglese “convoy”. Non può più scappare. Si è inchiodato da solo? Sto usando dei pretesti per mettermi ancora in cammino. La musica stessa fu un pretesto quando cominciai: avevo 15 anni, vivevo in periferia, avevo gli occhiali spessi, le bolle sulla pelle, dovevo trovare un sistema di affermazione per non fare tappezzeria sulla superficie del mondo. Per un artista vale la stessa cosa: devi trovare per continuare a lavorare, e non perché uno non abbia più alcuna ispirazione. Ma un motivo sì. I Beatles quantificavano i loro pezzi: “Con questa strofa ci facciamo la piscina, con il ritornello il campo da tennis… ”. Il mestiere intellettuale è una frode: non vedi mai quanto hai fatto. Alcuni pretesti sono piccoli sogni infantili. La carovana stessa è un sogno: prendere la strada e non avere una destinazione certa. Questo non è un incantamento nei confronti del pubblico, sono io che lancio lo sguardo sempre un po’ più lontano, per darmi un traguardo. In “Co n Vo i ” c’è tanto passato, tanto presente e tanto futuro. Come stanno insieme? Questo è uno dei miei album più concettuali, nonostante ne abbia scritto un pezzo alla volta. Stanno insieme sull’oggi, e l’oggi è già un tempo largo. Anche lo stesso concetto di ricordo è attualizzato su quello che sta accadendo. Per poter descrivere un’emozione, un salto di voce, bisogna muoversi molto indietro e avere l’illusione di andare avanti. Però al futuro comincio a essere disinteressato: sarà per l’età, sarà che forse ci abbiamo pensato tutta la vita, ma è talmente inesistente… Ho rimandato, per tanti anni, questo album (arrivato dieci anni dopo “Sono io, l’uomo della storia accanto”, ndr) per togliermi alcune voglie da interprete puro e per riscrivere e ricomporre parti importanti della carriera. Un canto di sirene al quale non ho saputo resistere. Il futuro è un’arma di distrazione di massa, con cui qualsiasi ciarlatano vince, da colui che ti legge le carte a colui che ti arruola per un progetto. Tutti continuano a parlare di futuro ed è la fottitura più alta. L’unico valore che abbia senso è il presente.
Che è anche, giocando con le parole, il solo dono che ci è dato. Restiamo nel passato. Claudio Baglioni ha rimpianti e rimorsi? Il rimpianto è di essermi preso, talvolta, un po’ troppo sul serio. E aver preso troppo sul serio la caccia al capolavoro: il che significa entrare in una forma ossessiva di se stessi e in un credersi superiore rispetto alle proprie forze. I rimorsi sono quelli di tutte le persone pubbliche. Pavese scriveva nel suo diario del suo essere scrittore: “È inutile che cerchi un’anima gemella quando stai cercando un pubblico”. Il rimorso è per gli affetti più vicini, mai abbastanza curati, accarezzati. Francesco De Gregori ricorda due vostre avventure: una suonata per strada, senza essere riconosciuti, e un appuntamento cinematografico. La prima è nota, ma il secondo? Andammo a pranzo insieme, poi io mi ricordai che c’era un appuntamento con un produttore e gli chiesi di venire con me. Cazzeggiammo tutto il tempo e lo prendemmo in giro con battute scadenti. Si rivolse a me: “Lei lègge?”. “No, io architettura”. E Francesco che insisteva per avere una parte da chitarrista. Invece qualche anno prima io e Battisti avremmo dovuto fare un noir tipo “Romanzo criminale”, due malviventi di periferia, lui moriva e io facevo l’ultimo commovente discorso prima della fine. Una volta mi proposero addirittura un iperbolico film di fantascienza con molto sesso dentro. Adesso lo farebbe un film? Io guardo il cinema con stupore e ho un’invidia micidiale per gli attori, ma sarei un incapace. Dovrei scegliere un genere in cui si recita sempre di spalle e non si dice niente. Alcuni anni fa avevo scritto un soggetto, “Sotto silenzio”: un film muto. Ma non potrei mai fare l’attore anche per un problema di disciplina: ti svegli all’alba, stai 15 ore truccato per dire una fondamentale mezza battuta in mezzo a mille persone con cineprese, microfoni… È un capolavoro di paradossi. Negli anni Settanta la accusavano di non essere un cantautore impegnato. Questo la feriva? Mica mi faceva piacere. Oggi, a 62 anni, se ti dicono che non sei reclutabile in nessuna parrocchia e che sei indipendente, ti senti un figo pazzesco. Ma se te lo dicono a 18 anni, quando hai bisogno del branco, è una cosa che ti fa soffrire. Ho anche provato, sbagliando, a scimmiottare qua e là. Poi nel tempo uno rivaluta. Erano anni di stampelle e barricate ideologiche. Però meglio quelli che la melma di oggi. Ecco, parliamo della situazione politica. Assomiglia a quando un personaggio pubblico non produce nulla se non autoreferenzialità. La situazione è sotto gli occhi di tutti, anni di fermo e di deperimento delle energie, delle capacità. La classe politica dovrebbe dimettersi tutta. I partiti e gli esponenti della classe dirigente rappresentano solo loro stessi. Io come cittadino non intendo più andare a votare con questa legge elettorale e l’odierna configurazione dei partiti. Sono stufo, poco logico, amareggiato e vedo che tanta gente è così. Anche se nessuno di noi può chiamarsi fuori: siamo tutti complici del disinteresse. Si tira a campare e si fatica ad individuare una reale novità nello scenario generale. Neanche Grillo? Se Berlusconi non è mai stato un vero politico, non lo è neanche Grillo. Come per tutti i mestieri, anche per la politica ci vuole un percorso, una formazione. E le intemerate e i “vaf – fanculo” potrebberero non servire se non sono preambolo di proposte e visioni. In ogni caso la personalizzazione in un solo leader o in pochi funzionari di partito non tiene più. La classe politica è lo specchio dei cittadini? Vorrei tanto pensare che sia peggiore, ma temo che non sia così. Altrimenti la soluzione sarebbe semplice: li cambiamo e basta. E ci siamo illusi già ai tempi di Mani Pulite. Un altro dei fallimenti della politica è la gestione dell’immigra – zione, la cosiddetta emergenza, parola che lei odia. Non è mai stato fatto nulla di significativo. L’opinione pubblica è stata disinformata, sono 25 anni che questa storia dura. Poi ci sono i morti, l’impatto emotivo, le passerelle. La tragedia, dopo la morte di tante persone, è la morte della nostra partecipazione. E la politica è ignobile, quando ha la faccia di culo di promettere rimedi. Sarebbe più corretto dire: ho altro a cui provvedere o addirittura non me ne frega niente. Stiamo facendo un’intervista molto ottimista, ne esce un futuro roseo… (ride) Quando uno diventa grande si sente sempre meno ottimista. Io non sono mai ‘partito’ con un ‘partito’ preso, da ragazzino nei cortei rischiavo insulti e botte sia da sinistra che Facciamo calare i tedeschi? Io mi farei amministrare volentieri dal più onesto e illuminato, che mi frega se è italiano, svedese o tedesco. Certo, vorrei avere la possibilità di eleggerlo, ma tanto non posso eleggere manco questi. Cambiamo argomento. Qual è il suo rapporto con la tv? La tv ha avuto meriti straordinari: ha accomunato le popolazioni italiche in una stessa lingua, le ha alfabetizzate. È ancora il mezzo e il teatro più grande. Ma ha un problema serio: deve trasmettere continuamente. Non può scegliere la qualità perché deve riempire gli spazi. Le faccio un esempio. Noi artisti non televisivi in tv diamo il peggio, perché andiamo a fare i piazzisti, a vendere il “prodotto”. Un tempo in televisione provavamo giorni prima della messa in onda. Oggi arrivi all’ultimo istante, spesso chi ti intervista non è neanche tanto informato, l’esibizione è raffazzonata. Così butti via le cose. Ma lei la guarda? Voglio smettere di seguire gli approfondimenti. Per anni ho creduto che i talk show fossero contenitori di crescita e invece non lo sono affatto o non più. Va in onda una compagnia di giro: ci sono giornalisti che stanno in 5 trasmissioni a raccontare quel che già sappiamo tutti, sedicenti politici che non ho capito dove trovino il tempo per svolgere il loro servizio che fanno il tour dei programmi. Molta tv esiste per questo: per il niente. Torniamo a lei. Prima di “O l t re” c’erano stati i fischi al concerto di Amnesty International a Torino, un brutto incidente d’auto e la separazione dalla sua prima moglie, Paola Massari. La musica nasce dal dolore? Raschiare il fondo fa riacchiappare le suggestioni più intense. Io quest’anno ho avuto un’assenza grande. Ci sono due date decisive nella vita di una persona: la propria nascita e la morte della madre. Questo evento crea una rielaborazione dell’esisten – za, è come tornare in un ambiente che avevi chiuso a chiave, sul quale avevi messo panni e coperte e si era poggiata sopra la polvere. Qualcosa ti deve graffiare perché tu possa riguardare alcune storie e metterne in discussione altre. Per questo il dolore non finisce mai. È un esattore della vita. Sempre a proposito di ottimismo… L’unico ottimismo reale è fare un passetto indietro. Tutti possiamo essere ottimisti se ci giriamo indietro. Il guaio è guardare ossessivamente l’orizzonte e voler essere ottimisti a tutti i costi. Perché l’orizzonte è truffaldino e si muove come ti muovi tu, non lo raggiungi mai. A marzo parte il tour “Co n Vo i ”, che recupera anche le date saltate a ottobre, a Natale torna “Dieci Dita”, il concerto solistico in cui il pubblico siede sul palco. Quando finirà la carovana? “Dieci Dita” era pensato già tre anni fa come preambolo per una costruzione di un concerto dal vivo “in progress”. Quest’anno diventa il primo step della carovana. L’esperienza logistica del “vicino a tutti” continuerà da marzo nei palasport, dove stiamo studiando un sistema audio capillare e innovativo. Sarà uno show multidisciplinare, con performance sorprendenti. Nell’ul – timo pezzo d’estate il convoglio riparte. La conclusione di tutto sarà fine 2014. Un anno e mezzo di musica nuova, di eventi e storie in divenire. Finirà davvero? Potremo dirlo solo dopo aver visto l’effetto che fa. E se dovesse finire, l’importante è non saperlo la sera prima ma, semmai, accorgersene il giorno dopo.
http://mentiinformatiche.com/2013/11/claudio-baglioni-e-un-artista-di-62-anni-con-una-carriera-di-45-un-disco-appena-uscito-e-un-tour-lungo-tutto-il-2014.html
di Silvia D’Onghia Una terrazza sul Cupolone. Stormi di storni. L’orizzonte di Roma è velato da un tramonto autunnale. C’è qualche nuvola in lontananza. “Quello che vedi oggi domani non sarà più. È per questo che, appena ho tempo, mi siedo qui. Non per fare la maglia o fumare la pipa come si addice a uno della mia età, ma per ammirare la bellezza. Peccato non si possa vivere di sola bellezza”. Claudio Baglioni è un signore di 62 anni, 18 album di inediti, 9 dal vivo, 8 antologici, 10 dischi d’oro e 4 di platino, 31 tour tra Italia e resto del mondo, centinaia di migliaia di persone radunate in 40 e passa anni di carriera. E pensare che alla Rca la davano per perdente… Il primo fu l’allora direttore artistico, Ettore Zeppegno. Lo scrisse a pennarello sulla lacca di un provino fatto nel 1967, che lui ascoltò nel ’68: “Tanto questo non farà mai niente”. Tre anni dopo, alla consegna del master di Questo piccolo grande amore, il direttore subentrato, Riccardo Michelini, bollò il singolo: “È una buona facciata B”. Lavorammo per sette giorni per cercare una canzone più efficace di quella. Ma non ci riuscì. Grazie al cielo. E invece, 45 anni dopo, è ancora qui. Il 22 ottobre ha presentato il suo ultimo disco di inediti, “Con Voi ”, che da maggio era stato pubblicato canzone dopo canzone su iTunes, e non passa giorno in cui non firmi autografi in ogni città. Se lo aspettava? No. Anche per la lettura delle vicende artistiche e professionali di altri miei colleghi. Sarà per una questione geometrica, ma c’è una curva nella storia di chiunque, un diagramma per il quale sai che, arrivati a un certo punto, la salita è impossibile e il mantenimento sulla stessa quota è molto difficile. Uno si abbandona a una dolce ridiscesa verso le pianure. Quindi questa attenzione è una fantastica sorpresa. Immaginando il titolo di questo album, un po’ autoriferito e vagamente ruffiano, mi ero detto: se arriverò al completamento, vorrei confrontarmi con i destinatari di questo lavoro. Il bagno di folla è rigenerante, ma io vorrei riconoscere a queste persone la loro scelta, il loro sacrificio, il loro affetto. Ed è una reazione per me inconsueta: al tempo di “Oltre” (1990) io scappai, non avevo più la voglia di esserci. Sono le situazioni in cui pensi che quello che conta è solo quello che hai fatto, che qualsiasi cosa tu aggiunga rischia di diventare una banalizzazione. Anche perchè, in fondo, lei è un timido… Prima di diventare quello che sono, ero quello che non veniva mai notato. Da ragazzo, alle feste, se anche mi avessero messo accanto una freccia luminosa con la scritta ‘Claudio è qui’, non mi si sarebbe filato nessuno.
Faccio un mestiere per il quale non sono geneticamente predisposto. Però ora sento il dovere di rappresentare quello che ho fatto. E allora, pur amando la penombra, esco un po’ di più allo scoperto. La sua biografia è piena di numeri primi: suo il primo concerto ad essere trasmesso in diretta tv, è stato il primo artista italiano a fare un tour negli stadi e il primo a fare il remake di un proprio disco, oggi il primo a pubblicare un intero album su iTunes. La fa sentire solo, essere un numero primo? È straordinario, perché vuol dire che sei vivente, vivace, hai un che d’irrequieto dentro. Ma è una propria regola di ingaggio, ti senti investito della sindrome da primogenitura. Se una volta ti riesce di tirare fuori dal cilindro un coniglio, poi devi tirare fuori una mucca e poi un elefante, e però il cilindro è sempre quello. E poi a citare i propri precedenti, si finisce per fare la figura del reduce e dell’“ai tempi miei”. La vertigine è affacciarsi sulla contemporaneità. A differenza di “Oltre”, che era un progetto finito, “Con Voi ” è un “convoglio”, traduzione dell’inglese “convoy”. Non può più scappare. Si è inchiodato da solo? Sto usando dei pretesti per mettermi ancora in cammino. La musica stessa fu un pretesto quando cominciai: avevo 15 anni, vivevo in periferia, avevo gli occhiali spessi, le bolle sulla pelle, dovevo trovare un sistema di affermazione per non fare tappezzeria sulla superficie del mondo. Per un artista vale la stessa cosa: devi trovare per continuare a lavorare, e non perché uno non abbia più alcuna ispirazione. Ma un motivo sì. I Beatles quantificavano i loro pezzi: “Con questa strofa ci facciamo la piscina, con il ritornello il campo da tennis… ”. Il mestiere intellettuale è una frode: non vedi mai quanto hai fatto. Alcuni pretesti sono piccoli sogni infantili. La carovana stessa è un sogno: prendere la strada e non avere una destinazione certa. Questo non è un incantamento nei confronti del pubblico, sono io che lancio lo sguardo sempre un po’ più lontano, per darmi un traguardo. In “Co n Vo i ” c’è tanto passato, tanto presente e tanto futuro. Come stanno insieme? Questo è uno dei miei album più concettuali, nonostante ne abbia scritto un pezzo alla volta. Stanno insieme sull’oggi, e l’oggi è già un tempo largo. Anche lo stesso concetto di ricordo è attualizzato su quello che sta accadendo. Per poter descrivere un’emozione, un salto di voce, bisogna muoversi molto indietro e avere l’illusione di andare avanti. Però al futuro comincio a essere disinteressato: sarà per l’età, sarà che forse ci abbiamo pensato tutta la vita, ma è talmente inesistente… Ho rimandato, per tanti anni, questo album (arrivato dieci anni dopo “Sono io, l’uomo della storia accanto”, ndr) per togliermi alcune voglie da interprete puro e per riscrivere e ricomporre parti importanti della carriera. Un canto di sirene al quale non ho saputo resistere. Il futuro è un’arma di distrazione di massa, con cui qualsiasi ciarlatano vince, da colui che ti legge le carte a colui che ti arruola per un progetto. Tutti continuano a parlare di futuro ed è la fottitura più alta. L’unico valore che abbia senso è il presente.
Che è anche, giocando con le parole, il solo dono che ci è dato. Restiamo nel passato. Claudio Baglioni ha rimpianti e rimorsi? Il rimpianto è di essermi preso, talvolta, un po’ troppo sul serio. E aver preso troppo sul serio la caccia al capolavoro: il che significa entrare in una forma ossessiva di se stessi e in un credersi superiore rispetto alle proprie forze. I rimorsi sono quelli di tutte le persone pubbliche. Pavese scriveva nel suo diario del suo essere scrittore: “È inutile che cerchi un’anima gemella quando stai cercando un pubblico”. Il rimorso è per gli affetti più vicini, mai abbastanza curati, accarezzati. Francesco De Gregori ricorda due vostre avventure: una suonata per strada, senza essere riconosciuti, e un appuntamento cinematografico. La prima è nota, ma il secondo? Andammo a pranzo insieme, poi io mi ricordai che c’era un appuntamento con un produttore e gli chiesi di venire con me. Cazzeggiammo tutto il tempo e lo prendemmo in giro con battute scadenti. Si rivolse a me: “Lei lègge?”. “No, io architettura”. E Francesco che insisteva per avere una parte da chitarrista. Invece qualche anno prima io e Battisti avremmo dovuto fare un noir tipo “Romanzo criminale”, due malviventi di periferia, lui moriva e io facevo l’ultimo commovente discorso prima della fine. Una volta mi proposero addirittura un iperbolico film di fantascienza con molto sesso dentro. Adesso lo farebbe un film? Io guardo il cinema con stupore e ho un’invidia micidiale per gli attori, ma sarei un incapace. Dovrei scegliere un genere in cui si recita sempre di spalle e non si dice niente. Alcuni anni fa avevo scritto un soggetto, “Sotto silenzio”: un film muto. Ma non potrei mai fare l’attore anche per un problema di disciplina: ti svegli all’alba, stai 15 ore truccato per dire una fondamentale mezza battuta in mezzo a mille persone con cineprese, microfoni… È un capolavoro di paradossi. Negli anni Settanta la accusavano di non essere un cantautore impegnato. Questo la feriva? Mica mi faceva piacere. Oggi, a 62 anni, se ti dicono che non sei reclutabile in nessuna parrocchia e che sei indipendente, ti senti un figo pazzesco. Ma se te lo dicono a 18 anni, quando hai bisogno del branco, è una cosa che ti fa soffrire. Ho anche provato, sbagliando, a scimmiottare qua e là. Poi nel tempo uno rivaluta. Erano anni di stampelle e barricate ideologiche. Però meglio quelli che la melma di oggi. Ecco, parliamo della situazione politica. Assomiglia a quando un personaggio pubblico non produce nulla se non autoreferenzialità. La situazione è sotto gli occhi di tutti, anni di fermo e di deperimento delle energie, delle capacità. La classe politica dovrebbe dimettersi tutta. I partiti e gli esponenti della classe dirigente rappresentano solo loro stessi. Io come cittadino non intendo più andare a votare con questa legge elettorale e l’odierna configurazione dei partiti. Sono stufo, poco logico, amareggiato e vedo che tanta gente è così. Anche se nessuno di noi può chiamarsi fuori: siamo tutti complici del disinteresse. Si tira a campare e si fatica ad individuare una reale novità nello scenario generale. Neanche Grillo? Se Berlusconi non è mai stato un vero politico, non lo è neanche Grillo. Come per tutti i mestieri, anche per la politica ci vuole un percorso, una formazione. E le intemerate e i “vaf – fanculo” potrebberero non servire se non sono preambolo di proposte e visioni. In ogni caso la personalizzazione in un solo leader o in pochi funzionari di partito non tiene più. La classe politica è lo specchio dei cittadini? Vorrei tanto pensare che sia peggiore, ma temo che non sia così. Altrimenti la soluzione sarebbe semplice: li cambiamo e basta. E ci siamo illusi già ai tempi di Mani Pulite. Un altro dei fallimenti della politica è la gestione dell’immigra – zione, la cosiddetta emergenza, parola che lei odia. Non è mai stato fatto nulla di significativo. L’opinione pubblica è stata disinformata, sono 25 anni che questa storia dura. Poi ci sono i morti, l’impatto emotivo, le passerelle. La tragedia, dopo la morte di tante persone, è la morte della nostra partecipazione. E la politica è ignobile, quando ha la faccia di culo di promettere rimedi. Sarebbe più corretto dire: ho altro a cui provvedere o addirittura non me ne frega niente. Stiamo facendo un’intervista molto ottimista, ne esce un futuro roseo… (ride) Quando uno diventa grande si sente sempre meno ottimista. Io non sono mai ‘partito’ con un ‘partito’ preso, da ragazzino nei cortei rischiavo insulti e botte sia da sinistra che Facciamo calare i tedeschi? Io mi farei amministrare volentieri dal più onesto e illuminato, che mi frega se è italiano, svedese o tedesco. Certo, vorrei avere la possibilità di eleggerlo, ma tanto non posso eleggere manco questi. Cambiamo argomento. Qual è il suo rapporto con la tv? La tv ha avuto meriti straordinari: ha accomunato le popolazioni italiche in una stessa lingua, le ha alfabetizzate. È ancora il mezzo e il teatro più grande. Ma ha un problema serio: deve trasmettere continuamente. Non può scegliere la qualità perché deve riempire gli spazi. Le faccio un esempio. Noi artisti non televisivi in tv diamo il peggio, perché andiamo a fare i piazzisti, a vendere il “prodotto”. Un tempo in televisione provavamo giorni prima della messa in onda. Oggi arrivi all’ultimo istante, spesso chi ti intervista non è neanche tanto informato, l’esibizione è raffazzonata. Così butti via le cose. Ma lei la guarda? Voglio smettere di seguire gli approfondimenti. Per anni ho creduto che i talk show fossero contenitori di crescita e invece non lo sono affatto o non più. Va in onda una compagnia di giro: ci sono giornalisti che stanno in 5 trasmissioni a raccontare quel che già sappiamo tutti, sedicenti politici che non ho capito dove trovino il tempo per svolgere il loro servizio che fanno il tour dei programmi. Molta tv esiste per questo: per il niente. Torniamo a lei. Prima di “O l t re” c’erano stati i fischi al concerto di Amnesty International a Torino, un brutto incidente d’auto e la separazione dalla sua prima moglie, Paola Massari. La musica nasce dal dolore? Raschiare il fondo fa riacchiappare le suggestioni più intense. Io quest’anno ho avuto un’assenza grande. Ci sono due date decisive nella vita di una persona: la propria nascita e la morte della madre. Questo evento crea una rielaborazione dell’esisten – za, è come tornare in un ambiente che avevi chiuso a chiave, sul quale avevi messo panni e coperte e si era poggiata sopra la polvere. Qualcosa ti deve graffiare perché tu possa riguardare alcune storie e metterne in discussione altre. Per questo il dolore non finisce mai. È un esattore della vita. Sempre a proposito di ottimismo… L’unico ottimismo reale è fare un passetto indietro. Tutti possiamo essere ottimisti se ci giriamo indietro. Il guaio è guardare ossessivamente l’orizzonte e voler essere ottimisti a tutti i costi. Perché l’orizzonte è truffaldino e si muove come ti muovi tu, non lo raggiungi mai. A marzo parte il tour “Co n Vo i ”, che recupera anche le date saltate a ottobre, a Natale torna “Dieci Dita”, il concerto solistico in cui il pubblico siede sul palco. Quando finirà la carovana? “Dieci Dita” era pensato già tre anni fa come preambolo per una costruzione di un concerto dal vivo “in progress”. Quest’anno diventa il primo step della carovana. L’esperienza logistica del “vicino a tutti” continuerà da marzo nei palasport, dove stiamo studiando un sistema audio capillare e innovativo. Sarà uno show multidisciplinare, con performance sorprendenti. Nell’ul – timo pezzo d’estate il convoglio riparte. La conclusione di tutto sarà fine 2014. Un anno e mezzo di musica nuova, di eventi e storie in divenire. Finirà davvero? Potremo dirlo solo dopo aver visto l’effetto che fa. E se dovesse finire, l’importante è non saperlo la sera prima ma, semmai, accorgersene il giorno dopo.
domenica 17 novembre 2013
RIETI LA DATA ZERO DEL CONVOITOUR 2014 DI CLAUDIO BAGLIONI il 27 FEBBRAIO 2014
http://www.ilmessaggero.it/RIETI/rieti_claudio_baglioni_tour_palasojourner/notizie/358479.shtml
RIETI - Prima i Pooh, ora Claudio Baglioni. Dopo il concerto evento di questa estate, svltosi a Ciitaducale, Rieti ospiterà il cantautore romano. Dopo sette anni dagli ultimi concerti nel capoluogo reatino, Claudio Baglioni tornerà a in città il prssimo 27 febbraio.
Come nel 2006, la cornice dell’esibizione dell’artista 62enne, sarà sempre il PalaSojourner. Il palazzetto reatino è pronto ad accogliere il cantautore romano per il suo tour intitolato “Con Voi”, dello stesso nome dell’album di inediti uscito lo scorso 22 ottobre, in vendita in tutti i negozi di dischi e nei digital store.
Rieti sarà la data zero del tour di Baglioni, che toccherà tante altre città italiane tra febbraio e maggio.
RIETI - Prima i Pooh, ora Claudio Baglioni. Dopo il concerto evento di questa estate, svltosi a Ciitaducale, Rieti ospiterà il cantautore romano. Dopo sette anni dagli ultimi concerti nel capoluogo reatino, Claudio Baglioni tornerà a in città il prssimo 27 febbraio.
Come nel 2006, la cornice dell’esibizione dell’artista 62enne, sarà sempre il PalaSojourner. Il palazzetto reatino è pronto ad accogliere il cantautore romano per il suo tour intitolato “Con Voi”, dello stesso nome dell’album di inediti uscito lo scorso 22 ottobre, in vendita in tutti i negozi di dischi e nei digital store.
Rieti sarà la data zero del tour di Baglioni, che toccherà tante altre città italiane tra febbraio e maggio.
mercoledì 13 novembre 2013
CONVOITOUR 2014 DI CLAUDIO BAGLIONI LE DATE
http://www.blogo.it/entertainment/musica/redazione/61283/claudio-baglioni-aggiunge-nuove-date-al-tour-con-voi-2014/
Ecco tutte le date del tour 2014 di Claudio Baglioni:
27 febbraio Rieti (Nuova Data) - Pala Sojourner
1-2 marzo- Pescara - Pala Giovanni Paolo Ii
4 – 5 Caserta - Pala Maggio’
8 – 9 marzo Bari - Pala Florio
11 – 12 Acireale (Ct) - Palasport
14 Eboli (Sa) (Nuova Data) - Pala Sele
18 – 19 Roma – Pala Lottomatica
24 Perugia (Nuova Data) - Pala Evangelisti
26 – 27 Torino - Pala Olimpico
29 Bologna - Unipol Arena
31marzo e 1 aprile Firenze - Nelson Mandela Forum
3 - 4 aprile Padova - Pala Fabris
8 aprile Varese (Nuova Data) - Pala Whirlpool
11 aprile Livorno (Nuova Data) - Modigliani Forum
15 aprile Genova (Nuova Data) - 105 Stadium
18 aprile Montichiari (Bs) (Nuova Data) - Pala George
28 aprile Rimini (Nuova Data) - 105 Stadium
2 maggio Ancona (Nuova Data) - Pala Rossini
6 – 7 maggio Milano (Nuova Data) - Mediolanum Forum
Ecco tutte le date del tour 2014 di Claudio Baglioni:
27 febbraio Rieti (Nuova Data) - Pala Sojourner
1-2 marzo- Pescara - Pala Giovanni Paolo Ii
4 – 5 Caserta - Pala Maggio’
8 – 9 marzo Bari - Pala Florio
11 – 12 Acireale (Ct) - Palasport
14 Eboli (Sa) (Nuova Data) - Pala Sele
18 – 19 Roma – Pala Lottomatica
24 Perugia (Nuova Data) - Pala Evangelisti
26 – 27 Torino - Pala Olimpico
29 Bologna - Unipol Arena
31marzo e 1 aprile Firenze - Nelson Mandela Forum
3 - 4 aprile Padova - Pala Fabris
8 aprile Varese (Nuova Data) - Pala Whirlpool
11 aprile Livorno (Nuova Data) - Modigliani Forum
15 aprile Genova (Nuova Data) - 105 Stadium
18 aprile Montichiari (Bs) (Nuova Data) - Pala George
28 aprile Rimini (Nuova Data) - 105 Stadium
2 maggio Ancona (Nuova Data) - Pala Rossini
6 – 7 maggio Milano (Nuova Data) - Mediolanum Forum
Claudio Baglioni domani 14 novembre 2013 su Sette allegato del corriere della sera
Su Sette, in edicola da domani, ci sarà un articolo di Claudio Baglioni
sulla prefazione del libro di Umberto Broccoli.
martedì 12 novembre 2013
CLAUDIO BAGLIONI DIECIDITA TOUR CAGLIARI 28 E 29 DICEMBRE 2013
Dieci Dita" per la prima volta in Sardegna: Baglioni al Lirico di
Cagliari sabato 28 e domenica 29 dicembre
Si
arricchisce di due nuove date l'edizione 2013 di "Dieci Dita", il recital
teatrale che vede Claudio Baglioni da solo sul palco, nella triplice veste di
autore, interprete e narratore. Ai concerti di Padova (20, 21 e 22 dicembre),
Roma (25, 25 e 27) e Milano (3. 4 e 5 gennaio) si aggiungono , infatti, due
serate (28 e 29 dicembre) al Teatro Lirico di Cagliari. Evento
davvero eccezionale, se si considera che Baglioni non torna in tour nel
capoluogo sardo da ben 17 anni. L'ultima esibizione risale, infatti, al "Tour
Giallo": settembre 1996.
VIDEO CLAUDIO BAGLIONI SU BLOGO.IT IL 11 NOVEMBRE 2013
VIDEO CLAUDIO BAGLIONI SU BLOGO.IT IL 11 NOVEMBRE 2013
http://www.blogo.it/zoom/blogo-in-diretta-con-claudio-baglioni/
http://www.blogo.it/zoom/blogo-in-diretta-con-claudio-baglioni/
domenica 10 novembre 2013
VIDEO Claudio Baglioni a Il Messaggero TV il 9 novembre 2013
VIDEO Claudio Baglioni a Il Messaggero TV il 9 novembre 2013http://video.ilmessaggero.it/index.jsp?videoId=17054§ionId=16&t=claudio-baglioni-il-ritiro-%C3%A8-lontano-resto-con-voi
sabato 9 novembre 2013
venerdì 8 novembre 2013
CLAUDIO BAGLIONI ospite a RADIO KISSKISS 8 NOVEMBRE 2013
Oggi alle 17:00 Claudio Baglioni sara` ospite della trasmissione "I corrieri
della sera" su Radio KissKiss.
http://www.kisskiss.it/ospiti/751-claudio-baglioni-ospite-ne-i-corrieri-della-sera.html
AUDIO CLAUDIO BAGLIONI A RADIO TI RICORDI 6 NOVEMBRE 2013
CLAUDIO BAGLIONI A RADIO TI RICORDI IL 6 NOVEMBRE 2013 PER ascoltare la radio http://www.radiotiricordi.it/diretta.php
replica sabato 9, alle ore 09:00.
http://www.retropalcortr.it/
parte 2 http://www.spreaker.com/user/rtr99radiotiricordi/claudio_baglioni_a_retropalco_parte_2
replica sabato 9, alle ore 09:00.
http://www.retropalcortr.it/
parte 1 http://www.spreaker.com/user/rtr99radiotiricordi/claudio_baglioni_a_retropalco_parte_1per ascoltare l'audio della puntata
parte 2 http://www.spreaker.com/user/rtr99radiotiricordi/claudio_baglioni_a_retropalco_parte_2
mercoledì 6 novembre 2013
CLAUDIO BAGLIONI IN LIBRERIA IL FIRMACOPIE PER CON VOI ALBUM I PROSSIMI APPUNTAMENTI
ecco i prossiMI appuntamenti per la presentazione del nuovo CD CON VOI :
venerdì 8 novembre: Napoli - Fnac Via Luca Giordano – ore 20.00
venerdì 8 novembre: Napoli - Fnac Via Luca Giordano – ore 20.00
domenica 3 novembre 2013
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