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martedì 29 ottobre 2013
video ufficiale de: GLI ANNI DELLA GIOVENTU'
sul canale ufficiale claudiobaglionitv online il video ufficiale de: GLI ANNI DELLA GIOVENTU'
http://youtu.be/0JFHWmDKrCw
venerdì 25 ottobre 2013
RASSEGNA STAMPA E VIDEOINTERVISTE BAGLIONI OTTOBRE 2013
Il
Mattino - Ed. nazionale
Protagonisti
«Ho
pensato al ritiro ma resto ConVoi»
Claudio
Baglioni tra il disco, il tour e la depressione «Ormai parlare di incisioni mi
fa pensare all'epitaffio»
Andrea
Spinelli Amarcord con la maglietta fina ieri mattina a Roma per Claudio
Baglioni. C'era da presentare
il nuovo
album «ConVoi», sul mercato oggi a dieci anni tondi tondi dalla precedente
raccolta d'inediti «Sono
io,
l'uomo della storia accanto», e lui ha scelto lo stesso hotel e lo stesso
salone in cui nel '69 eseguì ad un
gruppetto
di addetti ai lavori il suo primissimo 45 giri. «La facciata A era "Una
favola blu", ma fu quella B di
"Signora
Lia" ad avere successo e a spingermi verso il "cantautorame"
piuttosto che l'"interpretume"; sono
passati
44 anni, e siccome 4 è il mio numero fortunato, tornare qui mi è sembrata una
scelta doppiamente
benaugurante»,
ha spiegato Baglioni, facendo poi seguire alle parole la musica con
un'esecuzione voce e
chitarra
di quella sua hit primigenia. «Originariamente il pezzo s'intitolava
"Signora Lai" e parlava di una
fedifraga,
ma quando al provino in Rca lessi sul badge appeso al camice del tecnico che mi
stava
aggiustando
il microfono proprio il cognome "Lai", pensai alla mia carriera non
ancora sbocciata e pro bono
pacis
decisi di cambiare seduta stante quel riferimento col primo nome monosillabico
che mi passava per la
mente».
Storie dell'altro secolo che scivolano tra le consapevolezze di un
sessantaduenne in affanno con la
vita:
«Otto mesi fa ho pensato addirittura di mollare tutto e fare il fatidico passo
indietro senza tanti piagnistei.
Ma avevo
da parte così tante cose che m'è sembrato un peccato lasciarle chiuse nel
cassetto, così ho
chiamato
il mio storico tastierista Walter Savelli e insieme abbiamo iniziato a
lavorarci sopra». Da questo
ritorno
di fiamma è nato un work in progress che il divo del piccolo grande amore ha
provato a gestire con
una
logica anni Sessanta, affidando un nuovo brano ad iTunes ogni due settimane,
come se si trattasse di
tanti 45
giri: «Con la reincisione del mio primo album per il progetto
"Q.p.g.a." ho pensato per davvero di aver
chiuso il
cerchio, anche perché da qualche tempo la parola "incisione" comincia
a darmi il senso di epitaffio,
di
incisione sulla lapide che rende finito quel senso d'infinito che l'artista si
porta dentro. Dopo venticinque
anni di
carriera si diventa michelangioleschi, cappellani sistini nel costruire
cattedrali di musica che finiscono
col
fagocitarsi il senso del particolare. Ecco perché ho ritrovato la mia
dimensione lavorando con un
ristrettissima
squadra di amici come il chitarrista Paolo Gianolio e i batteristi Gavin
Harrison ed Elio Rivagli».
Ma nei
palasport, dove approderà a marzo (al Palamaggiò di Castelmorrone sarà il 4 e
5) senza rinunciare
prima ai
tradizionali appuntamenti solistici di fine anno «Dieci dita», Baglioni ha
giurato che i musicisti
saranno
molti di più. Anche perché a sua disposizione il cantore della maglietta fina
avrà pure questi dodici
nuovi
singoli a cui «ConVoi» prova a consegnare organicità con l'aggiunta di
un'introduzione, di un
intermezzo
e di un finale. L'unico pezzo non ancora svelato dalle anticipazioni su iTunes
s'intitola «Una storia
vera» e
con i suoi legami al primo Baglioni è tra le cose migliori dell'intero
progetto. Il resto spazia dalla
citazione
di Lorenzo de' Medici in «Gli anni della giovinezza» («Quant'è bella giovinezza
che si fugge
tuttavia...»)
al «sabor» tanguero di «Come un eterno addio» alla strizzatina d'occhio ai
Procol Harum di «Dieci
dita»:
«Mi sento divorato come ventiré anni fa, quando pubblicai un altro album
arrivato a succhiarmi l'anima
quale
"Oltre". Ricordo che finite le registrazioni scappai letteralmente,
ma dopo tre mesi gli uomini della casa
discografica
vennero a prelevarmi per farmi lavorare. Stavolta non è andata molto
diversamente, tre
settimane
fa sono caduto vittima della depressione ed ora sono qua solo perché me lo
chiede la Sony.
Questo
disco nasce fin dal titolo da un'idea di condivisione, ma anche di viaggio, di
vita, di movimento alla
ricerca
di quel Santo Graal o di quel Far West che ci portiamo dentro. Cosa dimostrata
chiaramente da
queste
canzoni che su disco sono già leggermente diverse dalle versioni messe in rete
e che nei concerti
sono
destinate a trasformarsi ancora di più«. «Isole del Sud» parla d'immigrazione.
«Come musicista sono
orgoglioso
di quanto realizzato per dieci anni alle Pelagie con i concerti di "O
Scià", ma come cittadino provo
sconforto
per le mancate risposte al dramma dell'immigrazione da parte della politica.
Non è solo un
problema
di convivenza, ma anche di identità; non riusciamo a fare nulla per questa
gente perché ormai non
sappiamo
più chi siamo». © RIPRODUZIONE RISERVATA
QN - Il
Giorno - Ed. nazionale
«Volevo
smettere. Ma resto ConVoi»
Claudio
Baglioni : un disco di inediti dopo 10 anni e un momento di crisi
Andrea
Spinelli ROMA IL MONUMENTO al Pincio può aspettare. Claudio Baglioni ammette,
però, che l'idea
di
dimettersi da cantautore l'ha carezzata per davvero «e senza tanti piagnistei».
«Due anni fa, con la reincisione
dell'album
"Questo piccolo grande amore", ho pensato di aver chiuso il cerchio
della mia carriera»
spiega il
62enne più amato dalle italiane. «Ma avevo da parte così tante cose che mi è
sembrato un peccato
dimenticarle
in fondo ad un cassetto». Da questo ritorno di fiamma è nato
"ConVoi", primo album d'inediti dal
2003, che
l'idolo di Montesacro ha voluto anticipare in questi mesi affidando ad iTunes
un inedito ogni due
settimane,
come se si trattasse di una collezione di 45 giri. «LA REALIZZAZIONE del nuovo
album mi ha
divorato
l'anima come ventiré anni fa quella di "Oltre". Ricordo che finite le
registrazioni scappai, ma dopo tre
mesi gli
uomini della casa discografica vennero a prelevarmi per farmi lavorare.
Stavolta non è andata molto
diversamente,
tre settimane fa sono caduto vittima della depressione ed ora sono qua solo
perché me lo
chiede la
Sony. In "ConVoi" tutto nasce da un'idea di condivisione, ma anche di
viaggio, di vita, di movimento
alla
ricerca di quel Santo Graal o di quel Far West che ci portiamo dentro». Il
fluido pop di certi inni
generazionali
degli anni Settanta fatica un po' a venir fuori da queste dodici canzoni. Ma
c'è. "Una storia vera"
echeggia
il Claudio di un tempo, "Come un eterno addio" tira fuori
un'inusitata "alma" tanguera, "Dieci dita"
strizza
l'occhio ai Procol Harum, "Gli anni della giovinezza" cita (a suo
modo) i Canti carnascialeschi di
Lorenzo
De' Medici. Oggi le storie cantate da Baglioni non hanno la levigatezza di
quelle inventate ma,
piuttosto,
come scriveva Hesse, sanno «di sogno e di follia, come la vita di tutti gli
uomini che non intendono
più
mentire a se stessi». Anche perché in questi 10 anni fra raccolte, album dal
vivo, inni olimpici, film e
quant'altro,
di pretesti per procrastinare il fatidico appuntamento col successore di
"Sono io, l'uomo della
storia
accanto" Claudione, come lo chiama Fazio, se ne è fabbricati a quintali.
E, fosse stato per lui, avrebbe
probabilmente
aspettato ancora un po'. «DA QUALCHE tempo la parola "incisione"
comincia a darmi il senso
di
epitaffio, di scritta sulla lapide che rende finito quel senso d'infinito che
l'artista si porta dentro», dice.
Pubblicato
lo scorso 8 luglio durante la visita di Papa Francesco a Lampedusa, un altro
pezzo dell'album,
"Isole
del Sud", parla d'immigrazione. «Come musicista sono orgoglioso di quanto
realizzato per dieci anni
alle
Pelagie con concerti di "O Scià", ma come cittadino sono scoraggiato
dalle mancate risposte al dramma
dell'immigrazione
da parte della politica». Per Baglioni tour a marzo, senza prima rinunciare gli
ormai
tradizionali
appuntamenti di fine anno con l'one man show "Dieci dita" (dal 3 al 5
gennaio a Milano, agli
Arcimboldi).
Corriere della Sera -
Ed. nazionale
(diffusione:619980,
tiratura:779916)
Il disco
Baglioni : ho
costruito «ConVoi» attraverso il dialogo con i blogger
ROMA - Pensava di
ritirarsi, Claudio Baglioni, «senza troppi piagnistei, dopo aver rielaborato
Questo piccolo grande amore». E invece eccolo presentare il nuovo album di
inediti, ConVoi, da oggi nei negozi: 12 tracce più 3 brani strumentali e
corali. «Un work in progress - racconta il cantautore - dove ogni canzone è
stata costruita dialogando col pubblico attraverso il blog e uscendo in maniera
cadenzata su iTunes. Un brano alla volta, una storia alla volta. Senza fretta,
ascoltando umori e osservazioni degli ascoltatori». Rock ballad energiche e
incalzanti si alternano a melodie larghe e citazioni dai Procol Harum a
Puccini, fino a Lorenzo il Magnifico, la cui famosa quartina «Chi vuol esser
lieto sia..» viene ripresa in Gli anni della gioventù per dare sostanza al
Baglioni-pensiero: «La letizia ha per me il senso della curiosità e della
passione. Viviamo un periodo buio, ma guai a far prevalere la
rassegnazione!».(L.M.)
©
RIPRODUZIONE RISERVATA
Il Secolo
XIX - Ed. nazionale
(diffusione:103223,
tiratura:127026)
BAGLIONI
SI RACCONTA
COS Ì HO
TROVATO LA FORZA PER TORNARE
Esce oggi
"ConVoi", il nuovo disco del cantante: «Avrei voluto smettere ma ho
ancora qualcosa da dire. Ed è
troppo
difficile lasciare il palco » L'ADDIO IDEALE «Vorrei andarmene prima che lo
chiedano gli altri»
TIZIANA
LEONE
ROMA.
Seduto su uno sgabello, con accanto due chitarre, sullo sfondo i cartelloni con
la copertina del suo
ultimo
disco "ConVoi", nei negozi da oggi, Claudio Baglioni si racconta.
Felice, ma non così tanto visto che
continua
a ripetere: «Questo incontro l'ha voluto la mia casa discografica, la Sony,
perché se fosse stato per
me...».
Fosse stato per lui non sarebbe tornato in questa saletta dell'hotel Hilton a Roma,
dove 44 anni fa ha
presentato
il suo primo 45 giri. «Sul lato A c'era una canzone che si chiamava "Una
favola blu", sul lato B,
fortunatamente
poi diventato il lato A, c'era una canzone che faceva così...». Chitarra,
accordi, via, partono le
prime note
di "Signora Lia". Una canzone che parla di una signora che tradiva il
compagno. Brano del
Baglioni
da falò. Una croce questa storia dei fuochi in spiaggia. «Una volta mi
criticavano sempre perché
dicevano
che scrivevo solo canzoni da falò e non brani più impegnati, ora mi chiedono
perché non torno a
scrivere
canzoni da falò. Si vede che la pace dei consensi non si raggiunge». Ma
torniamo a "Signora Lia",
perché il
Baglioni 2.0 che torna con un disco di canzoni già pubblicate su iTunes, più
l'inedito assoluto "Una
storia
vera", dopo 44 anni svela i particolari di quel titolo che ha segnato «la
svolta nella mia carriera». «Il
titolo
della canzone era Signora Lai. Ero al mio primo provino con la Rca, circondato
da fonici con una sorta
di camice
bianco, con attaccata la targhetta col nome, alzo lo sguardo e leggo il nome:
signor Lai. Potevo
cantare
una canzone su una signora Lai che cornificava il marito? Ho pensato che sarei
partito malissimo,
così, in
un istante è diventata Signora Lia». Poi sono arrivati gli altri dischi e i
successi: «Ho vissuto l'epopea
del
disco, fin quando poi non è arrivato il momento di tornare a interpretare i
propri successi nella raccolte e
di
cantare le canzoni degli altri. Il tutto in nome di un gran finale». Eccoci, al
gran finale. Il terrore per la
maggior
parte degli artisti. Quasi per tutti. Baglioni compreso. «L'idea è di andarsene
prima che te lo
chiedano»
confessa «otto mesi fa avevo deciso che questo era il momento, ma il palco è
difficile da lasciare.
E poi
negli ultimi due o tre mesi avevo lasciato nel cassetto tantissimo materiale,
ma non volevo farne un
album,
così ho pensato di tornare indietro agli anni '60 quando si usavano i 45 giri e
solo alla fine di un certo
periodo
si mettevano le canzoni in uno spazio più grande. Ho scelto di pubblicare una
canzone ogni due o tre
settimane
anche per superare la solitudine del compositore che scrive in assenza di
pubblico». Eppure
canzone
dopo canzone lo stress si è fatto largo, così l'artista che aveva in programma
dieci grandi concerti in
dieci
giorni ha dovuto rinunciare all'ambizioso progetto. «Quando si finisce un disco
come questo si è
letteralmente
senza parole - va avanti - Per cinque mesi non ho fatto altro che scrivere, ho
avuto un crollo, ho
finito
ancor prima di cominciare questa avventura. Era una sfida eroica, dieci
concerti in dieci giorni, ma
durante
le prove tutto si è rotto. Mi sono ritrovato come 20 anni fa, appena finito
"Oltre", un disco che mi
aveva
divorato». Solo che all'epoca, poco più che ragazzino, in preda ai tormenti, è
scappato per tre mesi, in
un luogo
nascosto, dove la casa discografica lo andò a scovare con l'aiuto di un
investigatore privato. Oggi,
uomo
maturo, Baglioni è all'Hilton perché la casa discografica ha deciso così. «Non
credo che fossi costruito
per fare
un mestiere pubblico, però lo faccio - continua - Io non ho bisogno di durare e
basta, ma di esistere
come uomo
e come artista. La sopravvivenza è una sfida continua». La confessioni
"pericolose" dell'artista
vanno dal
suo impegno, ormai chiuso, a Lampedusa con O' Scià «non saprei più che fare, la
nostra politica
non ha
mai fatto nulla», alla tv «dove mi chiedono solo medley, perché il passato ha
vinto su tutto, la tv si è
ammalata
di reducismo e io sono uno dei colpevoli, ho cominciato con "Anima
Mia" con Fabio Fazio, ma da lì
in poi è
stato tutto un susseguirsi di celebrazioni del passato». Anche i talent show
hanno il loro conto da
pagare.
«Creano solo omologazione del canto, nel loro Dna c'è una rotazione continua
dei concorrenti».
Quanto a
Sanremo: «Ho solo pezzi editi, non credo mi prendano». Il futuro? «Quattro è il
mio numero
fortunato,
44 anni fa ho presentato il mio primo 45 giri, ma pur con tutta la fiducia che
ho in me stesso dubito di
poter aggiungere un altro quattro e arrivare a 444».
22/10/2013
QN - Il
Resto del Carlino - Ed. nazionale
(diffusione:165207,
tiratura:206221)
«Volevo
smettere. Ma resto ConVoi»
Claudio
Baglioni : un disco di inediti dopo 10 anni e un momento di crisi
Andrea
Spinelli ROMA IL MONUMENTO al Pincio può aspettare. Claudio Baglioni ammette,
però, che l'idea
di
dimettersi da cantautore l'ha carezzata per davvero «e senza tanti piagnistei».
«Due anni fa, con la re incisione dell'album "Questo piccolo grande
amore", ho pensato di aver chiuso il cerchio della mia carriera» spiega il
62enne più amato dalle italiane. «Ma avevo da parte così tante cose che mi è
sembrato un peccato dimenticarle in fondo ad un cassetto». Da questo ritorno di
fiamma è nato "ConVoi", primo album d'inediti dal 2003, che l'idolo
di Montesacro ha voluto anticipare in questi mesi affidando ad iTunes un
inedito ogni due settimane, come se si trattasse di una collezione di 45 giri.
«LA REALIZZAZIONE del nuovo album mi ha divorato l'anima come ventitré anni fa
quella di "Oltre". Ricordo che finite le registrazioni scappai, ma
dopo tre mesi gli uomini della casa discografica vennero a prelevarmi per farmi
lavorare. Stavolta non è andata molto diversamente, tre settimane fa sono
caduto vittima della depressione ed ora sono qua solo perché me lo chiede la
Sony. In "ConVoi" tutto nasce da un'idea di condivisione, ma anche di
viaggio, di vita, di movimento alla ricerca di quel Santo Graal o di quel Far
West che ci portiamo dentro». Il fluido pop di certi inni generazionali degli
anni Settanta fatica un po' a venir fuori da queste dodici canzoni. Ma c'è.
"Una storia vera" echeggia il Claudio di un tempo, "Come un
eterno addio" tira fuori un'inusitata "alma" tanguera,
"Dieci dita" strizza l'occhio ai Procol Harum, "Gli anni della
giovinezza" cita (a suo modo) i Canti carnascialeschi di Lorenzo De'
Medici. Oggi le storie cantate da Baglioni non hanno la levigatezza di quelle
inventate ma, piuttosto, come scriveva Hesse, sanno «di sogno e di follia, come
la vita di tutti gli uomini che non intendono più mentire a se stessi». Anche
perché in questi 10 anni fra raccolte, album dal vivo, inni olimpici, film e
quant'altro,
di pretesti per procrastinare il fatidico appuntamento col successore di
"Sono io, l'uomo della storia accanto" Claudione, come lo chiama
Fazio, se ne è fabbricati a quintali. E, fosse stato per lui, avrebbe
probabilmente aspettato ancora un po'. «DA QUALCHE tempo la parola
"incisione" comincia a darmi il senso di epitaffio, di scritta sulla
lapide che rende finito quel senso d'infinito che l'artista si porta dentro»,
dice. Pubblicato lo scorso 8 luglio durante la visita di Papa Francesco a
Lampedusa, un altro pezzo dell'album, "Isole del Sud", parla
d'immigrazione. «Come musicista sono orgoglioso di quanto realizzato per dieci
anni alle Pelagie con concerti di "O Scià", ma come cittadino sono
scoraggiato dalle mancate risposte al dramma dell'immigrazione da parte della
politica». Per Baglioni tour a marzo, senza prima rinunciare gli ormai
tradizionali appuntamenti di fine anno con l'one man show "Dieci
dita" (dal 3 al 5 gennaio a Milano, agli Arcimboldi).
22/10/2013
La Stampa - Ed.
nazionale
(diffusione:309253,
tiratura:418328)
Colloquio
CLAUDIO BAGLIONI
"Addio
giovinezza sono in cerca di un gran finale"
Il
cantante: vorremmo l'infinito, invece... «Sono svuotato, sono pezzi maniaco -
ossessivi. Ho avuto un crollo, come un atleta»
MARINELLA
VENEGONI
L'ormai
stravagante traguardo dei sessant'anni somiglia sempre più a una seconda
adolescenza. Non solo gli umani ma anche gli artisti si guardano intorno e
avanti, e si pongono domande del genere: e adesso cosa faccio? Se Ivano Fossati
ha optato per una vita libera dalla musica (ma ha appena dato un inedito a
Giorgia, quindi non è detto), Claudio Baglioni sta ancora ravanando nella
propria mente, indeciso se inventarsi un secondo futuro. E nel frattempo crea e
crea, con una meticolosità di intenti e una sincerità tenera di pensieri
disarmati che verrebbe da abbracciarlo, lì nel lussuoso antro del Cavalieri di
Roma dove pallido e magrolino si confessa per l'uscita del monumentale album
Con Voi , che vede la luce oggi, per una sorta di diktat (dice lui) della Sony
che ha preteso fossero raccolti i brani nati in questi ultimi mesi come piccoli
passi d'autore e finiti uno a uno su iTunes. Il lussuoso formato si è già
trasformato: con intermezzi, parti strumentali, echi classici, citazioni dei
'70 o degli '80 e di Lorenzo il Magnifico («Quant'è bella giovinezza»,
appunto), versioni aggiornate dei pezzi in circolazione, con l'aggiunta di un
nuovo inedito, la ballad Una storia vera che suggella un percorso destinato a
nuovi rimaneggiamenti. Come un cantiere eternamente aperto, un work in progress
che sacrifichi alla modernità pulsante la mente e le ossa del Divo Claudio,
reduce dal rinvio del live per stress. «45 anni fa ho avuto il primo contratto,
sono un po' come l'Italia che ha da allora lo stesso governo - esordisce -. 44
anni fa proprio qui ho presentato il mio primo 45 giri, facciata A Unafavola
blu , lato B Signora Lia » (già allora idiscografici non sapevano beccare il
pezzo forte). Viene fuori che il primo hit doveva chiamarsi Signora Lai , ma
poi sul camice del tecnico del suono Baglioni lesse proprio il nome Lai, e non
volendolo
offendere la ribattezzò prontamente Lia. «Sono figlio fortunato dell'epopea del
disco, la musica era un social network» ripassa, prima di ricordare anche a se
stesso che i suoi ultimi 10 anni se ne sono andati nella rivalorizzazione del
repertorio, con il monumentale progetto QPGA : «come in cerca di un gran
finale». Confessa di aver combattuto la mania di gigantismo: «Vorremmo essere
infiniti, invece siamo sempre compromessi. Ho lavorato con piccole suites di 6
minuti. La più nuova Una storia vera ha identità pop. E comunque sono svuotato,
sono pezzi maniaco-ossessivi, ho avuto un crollo, come dopo Oltre . E' stato
come uno sforzo d'atleta, salto in lungo o con l'asta». Ci potrebbe essere
miglior recensione? Stigmatizzato il modo di far musica in tv («Non ama la
musica ma ne produce molta, i talent creano omologazione e andiamo pure a fare
gli ospiti: la tv è anche malata di reducismo, vuole sempre un bel medley»),
precisato che invece di comporre potrebbe nuotare o dipingere («Ma non ne sono
capace») Baglioni ci lascia tornando l'uomo dei dieci anni di 'O Scià a
Lampedusa, isola fatale, con parole di pietra: «Non so se si rifarà, non ne ho
idea. Ma come cittadino sono scoraggiato, non credo ci sia più soluzione vera,
il problema è stato affrontato malamente e senza responsabilità. Non c'è un
politico uno che abbia fatto qualcosa. Non sappiamo far niente perché non
sappiamo chi siamo». Foto: Claudio Baglioni ha rinviato il live per stress. Le
nuove date del tour: 1/2 marzo Pescara, 4/5 Caserta, 8/9 Bari, 11/12 Acireale,
18/20 Roma, 26/27 Torino, 29 Bologna, 31/1 aprile Firenze, 3/4 Padova.
Il
Gazzettino - Ed. nazionale
(diffusione:86966,
tiratura:114104)
Giò
Alajmo
Il
"Convoi" di Baglioni un salto nel quotidiano
Ci sono
voluti dieci anni perchè Claudio Baglioni riuscisse a terminare un nuovo album
di nuove canzoni,
certo non
passati invano, l'operazione QPGA, (film, romanzo, disco, tour), l'invenzione
di O'Scià a
Lampedusa
che ha focalizzato l'attenzione sull'isola di frontiera sul mare, i concerti da
solo al pianoforte, e
ora
l'idea di stravolgere le regole del mercato centellinando un nuovo brano ogni
venti giorni fino all'uscita di
un disco
che racchiudesse tutto sotto il titolo "ConVoi". «Dieci anni per uno
che fa il mio mestiere equivale a
mezzo
secolo - racconta il cantautore romano - che qui ha significato la crisi
del'industria, dei supporti, del
tipo di
ascolto che è decisamente cambiato. La sfida allora è stata andare alla
"guerra" con un soldato alla
volta. E
non finisce con questo album. Dopo Natale ne arriveranno altre che sto
ricostruendo da appunti scritti
ovunque,
tovaglioli, biglietti, appunti annotati tirando le righe a mano da qualche
parte e mettendo le note.
Non so
neanche se ci sarà un finale». Il disco racchiude dodici canzoni alcune già
rivisitate rispetto alla prima
versione
come singolo, riorganizzate e incorniciate da brevi strumentali, voci
rovesciate, quasi degli "om"
cosmici a
fare atmosfera. Per Baglioni è la risposta alla sua crisi personale seguita
alla morte del padre e
soprattutto
più di recente della madre: «Avevo pensato di smettere del tutto. Poi è venuta l'idea
di cambiare
prospettiva,
pensare i brani uno alla volta e finirli in sequenza pubblicandoli subito. Sono
ridiventato curioso
nei
confronti della composizione, del lavoro in studio e ho cominciato a fare
esercizi di stile e anche da
interprete».
Le canzoni sono storie, ognuna diversa, precise e scandite nel canto, con
citazioni da Bach al
tango,
come ai Procol Harum in "Dieci dita": «Tutta la musica torna a Bach,
come a un padre. Qui volevo
un'atmosfera
che ricordasse i primi gruppettini, quando suonavo le tastiere, l'organo. Ma è
un brano che si
ispira
anche a Puccini, e il testo è un passaggio di testimone. La melodia però è
tutta mia». Canti "La mia
canzone
più bella è quella che ho suonato meno". La tua qual è? «Credo canzoni
come "Fammi andar via" o
"Strada
facendo", ma anche qui c'è un brano che son felice di aver scritto:
"In un'altra vita"». Faresti mai oggi
una
"canzone da falò"? «Ma a me alcune di queste nuove mi sembrano così.
Molti brani sono piùà semplici di
quelli
fatti per "Oltre" "Una storia vera" mi sembra così, e si
dice che l'ultimo brano di un album sia un po' il
primo del
successivo. Vedremo». Saltato il tour ottobrino, Baglioni sarà ora a Padova col
solo pianoforte dal
20 al 22
dicembre per poi tornarvi in grande stile il 3 aprile al PalaFabris.
22/10/2013
Il
Messaggero - Civitavecchia
(diffusione:210842,
tiratura:295190)
La carica dei mille per Baglioni
SUPER FAN
Con lo sguardo sono già dentro il
sogno, anche se davanti c'è solo un muro ondulato di emozioni e persone in fila
da ore. «Incontrare Claudio Baglioni - dicono - è come riabbracciare un
vecchio amico che ha accompagnato le nostre vite». Il sogno è lì, a pochi
passi, oltre l'entrata della libreria di via Appia Nuova, presa d'assalto già
dalle 3 di notte di lunedì per la presentazione in anteprima di
"ConVoi", attesissima raccolta di inediti del cantautore, la prima
dal 2003. Solo i primi mille hanno potuto acquistare cd e pass conquistando
così dalle 21 in poi il diritto all'abbraccio con il «Grande Mago», come lo
chiamano loro, i «rimbaglioniti», i fedelissimi venuti da Rovigo, Padova,
Milano, Senigallia, Palermo e Agrigento. I fan cantano durante l'attesa, citano
a memoria la frase twittata sul web da Baglioni prima dell'incontro:
«L'emozione di correre accanto al mare della vita per mettere in gabbia le ali
del tempo». E vorrebbero fermare il tempo Teresa Cossu che stringe dalla
parte del cuore il cd e abbraccia il suo Claudio: «Grazie per la tua musica -
gli dice - adoro Dieci Dita e quel dialogo con tuo figlio». Daria
Scaramastra, tra le prime in
fila. Sabrina Panfili, che
spiega a Baglioni perché ama Gli anni della gioventù. Brani che hanno già
ascoltati: il cantautore ha scelto la strada di un percorso creativo in
itinere, pubblicando prima sul web un singolo. Ed eccolo Baglioni emozionarsi
per le parole d'affetto lanciate dai fan: «Per sempre, con voi» promette quasi
coccolandoli. Tina Aceti si commuove, Daniela Agostini spiega:
«La mia canzone preferita è E noi due là, musicalmente perfetta, in grado di
emozionare per un amore passato». Anna Tribelli sussurra al suo mito:
«Le tue parole sono una stretta al cuore». Anna Sciacca, che adora Va
tutto bene bisbiglia: «Claudio, solo tu potevi scrivere parole così belle».
Nella libreria stracolma c'è anche un'intera famiglia in trasferta da
Agrigento: «Siamo qui dalle 5 del mattino» dice Concetta Natalello accompagnata
dal marito e dalla figlia 19enne Vincenza. Cla', come lo chiamano i fan
continua a firmare autografi, a stringere mani. La Luna prende il suo posto nel
cielo, la fila alle tre di notte non è finita: per molti c'è ancora un sogno da
vivere, quello di stringere, tutto in un abbraccio, il Grande Mago delle sette
note.
Laura Bogliolo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Foto su IlMessaggero.it
22/10/2013
Il
Giornale - Ed. nazionale
(diffusione:192677,
tiratura:292798)
Claudio
Baglioni l'intervista
«Volevo
lasciare ma la sfida del web mi ha affascinato»
Il
cantautore si rilancia con il disco-esperimento «ConVoi»: raccoglie brani già
pubblicati solo in versione digitale "Dopo 44 anni cerco ancora di
meritarmi il successo La mia vita è sempre stata una scalata con degli stop.
Basta con la solita trafila: cd, tour, promozione
Paolo
Giordano
Giusto
quell'attimo di silenzio e poi dice: «È tutta colpa di un numero ».Il dieci (l'ultimo
disco di inediti è del 2003) o il quarantaquattro (il primo singolo Signora Lia
è stato composto nel' 69)? Macché. Per pubblicare ConVoi ha avuto giustamente
il terrore della fase tre nel senso di Arbasino: dopo «brillante promessa » e «solito
str...»,a Claudio Baglioni, 62 anni, milioni di dischi venduti e di sogni
generati, spettava quella di «venerato maestro». Ennò. «Credo che la pace dei
consensi non vada mai raggiunta», ridacchia adesso che è rimasto alla fase due
e continua a mettersi in gioco e a prendersi (magari) anche critiche. In fondo
questo è sempre stato il
suo
gioco, sin da quando super best seller come Piccolo grande amore lo hanno
inchiodato a un ruolo che i radical chic non potevano concepire: il cantautore
che piaceva alle masse sterminate. Una faticaccia liberarsi dall'etichetta, ci
pensò Veltroni sull'Unità dopo decenni a sdoganarlo, bontà sua. Però
Baglioni
è sempre rimasto trasversale, popolare, talvolta un po' barocco. Stavolta
cambia tutto. Per gran parte dell'estate ha pubblicato una canzone ogni
quindici-venti giorni e ora le riunisce in un disco con un brano inedito e una
promessa: «Continuerò a comporre per tutto il 2014». Ma quanta fatica per
iniziar e a decidere. E prendere la decisione giusta. Poi tutto, caro Baglioni,
si è messo in moto velocemente.
Ma prima
è come se lei volesse ritirarsi e appendere il microfono al chiodo. «In questi
ultimi tempi sì. E negli ultimi 8 o 9 anni ho accarezzato spesso l'idea di un
finale di partita. E non è detto che non ritorni sui miei passi».
Fossati
l'ha fatto senza se e senza ma. «E l'ho capito. Ho capito quando ha detto che
si diventa schiavi della propria ispirazione e del bisogno di trovarla. Anche
al tempo del mio disco Oltre mi ero ritrovato in questa condizione che è una
specie di paranoia ossessiva. Si rischia la depressione». Però stavolta l'ha
spezzettata registrando un brano ogni 15 giorni. «Ogni volta è stato un evento,
ma...». Ma? «Era come saltare con l'asta. La volta dopo devi sempre alzare il
livello». Un po'come negli anni '60. «Vero,anche allora si registrava principalmente
un singolo dietro l'altro. E a pensarci bene, a quell'epoca la musica è stata il
primo social network: i ragazzi si riconoscevano grazie al sacchetto di dischi comprati
o addirittura grazie alle copertine dei 45 giri». Ora c'è il web. «Difatti i
miei "45 giri" li ho pubblicati online, solo adesso li metto insieme in
un disco fisico ». Ha preceduto Justin Bieber, anche lui pubblica un singolo
alla settimana. «Lui è un segno dei tempi. Una volta funzionava l'evento. Ora
la serialità. Anche in musica. L'idea dell'album, che è stata la scintilla mia
e di quelli
della mia
generazione, si è un po' diradata: oggi si deve creare un appuntamento
continuativo». Baglioni però è il primo italiano ad averlo fatto. «Forse anche
nel mondo non l'ha ancora fatto nessuno che abbia già un
curriculum
consistente alle spalle. Ma forse tutto è colpa del fatto che sono 44 anni che cerco
di meritarmi il successo che ho. E quindi mi devo trovare sempre nuove idee».
Il disco a rate. «Non volevo la solita trafila. Il solito vecchio arnese:
disco, promozione,tour. In fondo l'artista vero è quello che rimane un
artigiano e non ripete all'infinito le stesse cose. Ogni tanto se ne inventa di
nuove. Sarà stucchevole da dire, ma è così». L'artigiano parla di sé. «Questa
canzoni parlano di me. Sono molto vicine all'autobiografia ». Anche «Una storia
vera», il brano davvero inedito di «ConVoi»? «La mia storia vera è che la mia
vita,nonostante quello che si possa pensare, è sempre stata una continua
scalata. Con qualche sosta per riprendere fiato e ripararsi dalle bufere. In
alta quota sono
spesso
molto forti».
Foto:
IMPEGNATO Claudio Baglioni (Roma, 16 maggio 1951) torna con un disco che segna
una nuova svolta nella sua lunga carriera: si intitola «CONVOI» e raccoglie
singoli usciti solo in versione digitale
22/10/2013
Libero -
Ed. nazionale
(diffusione:125215,
tiratura:224026)
Album di
inediti dopo dieci anni
LA TERZA
VITA DI BAGLIONI
«Sono
sopravvissuto a una depressione artistica»
LEONARDO
IANNACCI
«Questo
disco è stato scandito dall'adrenalina di fare musica ma anche dal panico
tipico dell'attore che, pochi
attimi
prima di andare in scena, scosta il sipario per controllare quanta gente c'è in
sala». Sorride Claudio
Baglioni
al vernissage di Con voi (Sony Music), il primo album di inediti dopo dieci
anni di best-off, remake
discografici,
libri, tour e tante edizioni di O'Scià, il festival lampedusano che quest'anno
ha chiuso i battenti,
quasi
arrendendosi anch'esso ai drammi dell'isola («La politica in questi anni non ha
mosso un dito per
evitare i
disastri delle persone che muoiono in mare. Ora non c'è più niente che io, da
artista, possa fare»,
ammette
il cantante con malinconia). Il sorriso di Baglioni è stiracchiato e sono
evidenti i segni di mesi di
sofferenza
artistica che hanno prodotto le 12 canzoni dell'album. Un lungo periodo nel
quale Baglioni, che
prima
dell'estate ha perso l'adorata mamma, è stato persino sul punto di dire basta
con la musica. E invece...
Cosa l'ha
fatta cambiare idea? «L'essere sopravvissuto a una depressione artistica che mi
ha causato graffi e
ferite.
Sono guarito seguendo un nuovo percorso creativo: mi sono ricordato degli anni
'60 quando si
facevano
uscire dei 45 giri per arrivare all'album completo. E sono partito dai singoli
che ho proposto in
estate, a
distanza di due-tre settimane l'uno dall'altro, su iTunes. Ognuno con un tema e
una cover diversa.
Tante
storie hanno ora formato un libro». Il bilancio di questo esperimento? Ci
sembra positivo. Nel disco ci
sono
canzoni molto ricercate: la tracklist Con voi , Gli anni della gioventù con
versi di... Lorenzo il Magnifico,
la
struggente In un'al tra età , l'intesa Una storia vera . «Ho capito, al di là
di una certa schizofrenia che mi ha
accompagnato
nella scrittura, cosa significa la libertà artistica. Mi sono riappropriato del
concetto di tempo,
non sono
stato schiavo di scadenze capestro da parte della mia casa discografica. Ho
fatto un po' quello che
volevo,
rischiando brano per brano ma, alla fine, il consenso su iTunes ha alimentato
quella serenità che
stavo
smarrendo. Da quei lavori in corso è nato il disco, cioè la casa finita». Che
non sarà il suo canto del
cigno,
vero? «Prima di Natale partirò con Dieci Dita, un tour solista. Nel 2014, via a
un altro tour nei palasport
e alla
seconda parte di Con voi ». Nel disco ha ripescato idee ed emozioni musicali
degli anni '60: c'è anche
un
rimando ai Procol Harum. Segno che negli ultimi anni la musica non ha proposto
nulla di nuovo? «È così.
Compresa
la mia, beninteso. Oggi la musica, anche in tv, è malata di reducismo». Non è
la prima volta che lei
viene
dissanguato emotivamente da un disco. Vero? «Vent'anni fa, quando feci uscire
Oltre , venni divorato
dalla mia
musica. Mi è successa la stessa cosa». Cosa replica a chi cerca, oggi, nei suoi
dischi la nuova
Questo
piccolo grande amore ? «Quando scrivevo E tu oppure Sabato pomeriggio mi
chiedevano canzoni
introspettive,
sa? In questo disco non c'è musica da falò ma roba più introspettiva con la
quale cerco di
esistere
come uomo e come artista».
Foto:
Oggi esce «ConVoi», il primo album di inediti di Claudio Baglioni dal 2003.
Tutti i brani sono balzati,
immediatamente,
ai vertici della classifica dei più scaricati dal web [La Presse]
22/10/2013
Il
Messaggero - Roma
(diffusione:210842,
tiratura:295190)
In via
Appia Mille fan in fila per l'autografo di Baglioni sul suo nuovo cd
In via
Appia Mille fan in fila per l'autografo di Baglioni sul suo nuovo cd. Con lo
sguardo sono già dentro il sogno, anche se davanti c'è solo un muro ondulato di
emozioni e persone in fila da ore.
«Incontrare
Claudio Baglioni - dicono - è come riabbracciare un vecchio amico che ha
accompagnato le nostre vite». Il sogno è lì, a pochi passi, oltre l'entrata
della libreria di via Appia Nuova, presa d'assalto già dalle 3 di notte di
lunedì per la presentazione in anteprima di "ConVoi", attesissima
raccolta di inediti del cantautore, la prima dal 2003. Solo i primi mille hanno
potuto acquistare cd e pass conquistando così dalle 21 in poi il diritto
all'abbraccio con il «Grande Mago», come lo chiamano loro, i «rimbaglioniti», i
fedelissimi venuti da Rovigo, Padova, Milano, Senigallia, Palermo e Agrigento.
I fan cantano durante l'attesa, citano a memoria la frase twittata sul web da
Baglioni prima dell'incontro: «L'emozione di correre accanto al mare della vita
per mettere in gabbia le ali del tempo». E vorrebbero fermare il tempo Teresa
Cossu che stringe dalla parte del cuore il cd e abbraccia il suo Claudio:
«Grazie per la tua musica - gli dice - adoro Dieci Dita e quel dialogo con tuo
figlio». Daria Scaramastra , tra le prime in fila. Sabrina Panfili , che spiega
a Baglioni perché ama Gli anni della gioventù. Brani che hanno già ascoltati:
il cantautore ha scelto la strada di un percorso creativo in itinere,
pubblicando prima sul web un singolo. Ed eccolo Baglioni emozionarsi per le
parole d'affetto lanciate dai fan: «Per sempre, con voi» promette quasi
coccolandoli. Tina Aceti si commuove, Daniela Agostini spiega: «La mia canzone
preferita è E noi due là, musicalmente perfetta, in grado di emozionare per un
amore passato». Anna Tribelli sussurra al suo mito: «Le tue parole sono una
stretta al cuore». Anna Sciacca, che adora Va tutto bene bisbiglia: «Claudio,
solo tu potevi scrivere parole così belle». Nella libreria stracolma c'è anche
un'intera famiglia in trasferta da Agrigento: «Siamo qui dalle 5 del mattino»
dice Concetta Natalello accompagnata dal marito e dalla figlia 19enne Vincenza
. Cla', come lo chiamano i fan continua a firmare autografi, a stringere mani.
La Luna prende il suo posto nel cielo, la fila alle tre di notte non è finita:
per molti c'è ancora un sogno da vivere, quello di stringere, tutto in un
abbraccio, il Grande Mago delle sette note.
Laura
Bogliolo
La
Repubblica - Ed. nazionale
(diffusione:556325,
tiratura:710716)
R2 Il
disco
Lo sforzo
del nuovo Baglioni cantare la realtà con la poesia
GINO
CASTALDO
Ha
perfettamente ragione Baglioni a lamentarsi del fatto che quando faceva le
cosiddette "canzoni da falò" lo rimproveravano per non fare di più, e
da quando fa canzoni complesse lo rimproverano di non fare più canzoni da falò
(«qualche mese fa avevo anche pensato di lasciare»). Destino avverso di chi ha
impresso un forte marchio a quel sottogenere di canzoni che si cantano tra
amici, cinguettando emozioni d'amore. Ma il cantautore si sforza in ogni modo,
e dopo dieci anni di silenzio (parlando di inediti, perché non è mai mancato
dalla scena) ha prodotto finalmente un disco di nuove canzoni, intitolato Con
voi pieno di doppi sensi tra l'idea
del
convoglio e quello della partecipazione collettiva.
Doveva
essere il frutto della sua nuova vena da immediate songs da mettere serialmente
in rete, e invece è come al solito un disco laborioso. Ma una novità c'è: i
testi, che erano il suo maggior cruccio artigianale, li ha scritti in
pochissimo tempo, e si sente, nel senso che scorrono lisci e agili su una
complessa e a volte, diciamolo, pesante coltre di arrangiamenti in cui, per sua
volontà, si avvertono i riverberi di paesaggi ispirati alla diversità del
mondo. «Nato così, cuore di cervo, illuso o no ladro di stelle» cantare in
questo c'è tutto il vecchio Baglioni, ma poi conclude con Isole del sud, dove
il dramma dei migranti è cantato con rara intensità
poetica,
segno, questo sì, di un nuovo Baglioni. © RIPRODUZIONE RISERVATA REPUBBLICA.IT
Il nuovo album di Claudio Baglioni: sul sito la videointervista
Avvenire - Ed.
nazionale
(diffusione:105812,
tiratura:151233)
CANZONI E
PAROLE Il cd raccoglie dodici pezzi pubblicati dalla popstar negli ultimi mesi
su internet
«Volevo
mollare, ha vinto la musica»
Baglioni
racconta «ConVoi», primo album di inediti in dieci anni Tra i brani anche
«Isole del Sud» su
Lampedusa:
«Il dramma è che ci abituiamo alle tragedie»
MASSIMO
GATTO
Se
l'artista, come sottolinea il designer americano Paul Rand, «è per necessità un
collezionista», Claudio Baglioni nel nuovo album ConVoi prova a svuotarsi le
tasche riempite di memorabilia per dieci lunghi anni. Tanto il tempo intercorso
dall'ultima raccolta di inediti Sono io, l'uomo della storia accanto ,
ingannato soltanto con inni, tributi, carole natalizie, rifacimenti dalle
alterne fortune. Così tra i solchi di questa diciottesima fatica in studio, dai
souvenir, dalle fotografie, dagli appunti sparsi rovesciati sul tavolo spuntano
dodici nuove canzoni definite e legate fra loro da un'introduzione, un
intermezzo e un finale. «Otto mesi fa ho pensato
addirittura
di mollare tutto e accettare l'idea del fatidico passo indietro» ammette. «Ma
avevo da parte così tante cose che mi sembrava un peccato lasciarle chiuse nel
cassetto, così ho chiamato Walter Savelli, mio storico collaboratore, e abbiamo
iniziato a lavorarci sopra» ammette il cantautore di Montesacro nello stesso
albergo romano dove 44 anni fa cantò per la prima volta Una favola blu e
Signora Lia , facciate A e B del 45 giri da cui è nato tutto. Anzi Signora Lia
la canta voce e chitarra per provare forse a inseguire l'emozione di allora. Ma
il sessantaduenne di oggi sembra piuttosto lontano dall'esuberante svagatezza
del diciottenne di ieri. «Appartenendo a quella categoria di artisti che non
hanno mai sentito il bisogno di durare, ma piuttosto quello di esistere.
Nell'animo della gente. E la realizzazione di questo album mi ha divorato
l'anima come ventitré anni fa quella di Oltre . Tutto nasce, fin dal titolo, da
un'idea di condivisione, ma anche di viaggio, di vita, di movimento alla
ricerca di quel Santo Gral o di quel Far West che ci portiamo dentro. Cosa
dimostrata chiaramente da queste canzoni che su disco sono già leggermente
diverse dalle versioni messe in rete e che nei concerti della prossima
primavera sono destinate a trasformarsi ancora di più». Già perché dal maggio
scorso l'album si è composto lentamente nell'immaginario collettivo con la
pubblicazione su iTunes di una nuova canzone ogni due settimane. E la più
baglioniana di tutte, Una storia vera arriva sul mercato proprio oggi assieme
al disco finito. Ma l'universo attraversato dall'album è oltremodo variegato e
spazia dalle atmosfere alla Procol Harum di Dieci dita alla caliente anima
tanguera di Come un esterno addio a una citazione (riveduta e corretta) di
Lorenzo De' Medici nell'introduzione de Gli anni della giovinezza («Quant'è
bella giovinezza che si fugge tuttavia...»). Isole del Sud parla invece
d'immigrazione, come sottolineato anche dalla pubblicazione non proprio casuale
lo scorso 8 luglio durante la visita di papa Francesco a Lampedusa, per
ricordare con uno dei tanto amati chiasmi della produzione baglioniana che «la
promessa di una terra non è detto che sia la terra promessa». «Come musicista
sono orgoglioso di quanto realizzato dai concerti di 'O Scià', come cittadino
sono scoraggiato. Scoraggiato dalle mancate risposte al dramma
dell'immigrazione da parte della politica. È un problema di convivenza, ma pure
di identità; non riusciamo a fare nulla perché come
popolo
non sappiamo più esattamente chi siamo. Sono venticinque anni che va avanti
questa storia, ancora un po' di tempo e vedrete che ci abitueremo. Nella vita,
d'altronde, prima o poi ci si abitua a tutto: pure alla guerra, ai morti, alla
disperazione».
22/10/2013
link de Il Messaggero.
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-9a5adb28-ecfd-4d03-b132-bb1180a7a7b3-tg1.html
TG1
ore 20.00 – 21/10/2013
http://www.tg1.rai.it/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-d4f9968d-2831-4e11-afbf-b3a7a893e5fb-tg1.html#p=0
TG1 annuncio nei titoli di testa
http://www.tg1.rai.it/ spazio su home
page del tg1.it
http://www.video.mediaset.it/video/tg5/full/415378/edizione-ore-20-00-del-21-ottobre.html
TG5
ore 20.00 – 21/10/2013
(minuto 00:30:00)
http://video.sky.it/news/spettacolo/con_voi_il_titolo_del_nuovo_album_di_claudio_baglioni/v175331.vid
SKY TG
24 21/10/2013 - in
varie edizioni a partire dalle ore 19.00
http://www.rainews24.rai.it/it/video.php?id=36647
RAI
NEWS 24 – 21/10/2013 –
in onda in varie edizioni a partire dalle ore 19.00 e on line sul sito di Rai
News 24
http://www.grr.rai.it/dl/grr/edizioni/ContentItem-10011c4f-ef5b-4cf9-bb30-082b7d5cc815.html
GR1
RADIO RAI ore 08.00 22/10/2013
(portare il cursore alla fine della puntata)
http://www.video.mediaset.it/video/tg4/full/415373/edizione-ore-19-00-del-21-ottobre.html
TG4
ore 19.00
– 21/10/2013
(minuto 00:36:23)
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